‘Il testo del decreto legislativo di attuazione delle direttive europee sull’accoglienza e le procedure per il riconoscimento della protezione internazionale, approvato ieri in Consiglio dei Ministri in via preliminare, presenta alcune serie criticità. La riforma del sistema d’asilo, obiettivo di questo intervento legislativo, non può non affrontare e risolvere tutti i limiti emersi in questi anni, a partire dal superamento dei grandi centri verso un sistema di progetti territoriali di piccole dimensioni finalizzati all’integrazione’. Lo afferma Luigi Manconi, presidente della commissione Diritti Umani del Senato.
‘In particolare – spiega – c’è una previsione su cui la Commissione diritti umani del Senato esprime tutta la sua preoccupazione: e cioè la detenzione dei richiedenti asilo nei Cie e l’estensione del trattenimento sino a 12 mesi per quanti presentano un ricorso contro il diniego alla loro domanda di protezione e costituiscono un pericolo per l’ordine e la sicurezza pubblica o quando vi sono fondati motivi per ritenere che la domanda è stata presentata al solo scopo di ritardare o impedire l’esecuzione dell’espulsione. In entrambi i casi, si tratta di una valutazione che, fatta caso per caso dal questore, prevede un margine di forte discrezionalità e comporta quindi il rischio di eventuali abusi dello strumento normativo. Si tratterebbe di un grave passo indietro soprattutto dopo che, a novembre scorso, il limite di trattenimento era stato portato da 18 a tre mesi, anche grazie al lavoro della nostra Commissione. Il fallimento del sistema dei Cie e la sua inefficacia – conclude Manconi – dovrebbe dimostrare come sia impensabile introdurre una misura restrittiva quale quella prevista ieri dal governo. Il parlamento dia un segnale importante affinché questo passaggio rappresenti davvero un tentativo serio di riformare l’asilo e l’accoglienza nel nostro paese’.

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