“Io ricordo i numeri del Parlamento in questo momento. Su voto ai 16enni, tassa di successione, ius soli, e Mattarellum, in aula non esiste una maggioranza. 

Io non ho nulla contro le battaglie identitarie, ma se si riescono a trasformare in provvedimenti possibili, in caso contrario rischiamo di bruciare idee giuste, poste però nel momento sbagliato”. 

Lo dice in un’intervista a Fanpage il senatore Pd Andrea Marcucci. 

“È naturale parlare di diritti e di immigrazione- continua il parlamentare- ma non basta, bisogna allargare il nostro sguardo alla sofferenza economica dell’Italia, ed all’esigenza prioritaria di rimettere in moto la nostra macchina”. 

Quanto alla proposta di Letta sulla tassa di successione, Marcucci ribadisce la sua contrarietà: “Non ho mai giudicato la proposta nel dettaglio, penso come Draghi, che l’uscita dalla pandemia non sia la stagione giusta per pensare a nuove tasse. Ritengo che si debba lavorare piuttosto  ad una riforma fiscale complessiva, anche con una forte caratterizzazione redistributiva. Quanto alla cosiddetta dote ai 18 enni, ritengo più utili gli investimenti, le borse di studio, insomma interventi più  strutturali”. 

Ed il Pd? “Deve tornare a fare a tempo pieno il Pd, che è nato come amalgama dei migliori riformismi della nostra storia politica e parlando a tutta la società italiana. 

Temo che Letta in questi mesi, si sia rivolto più a quello che un tempo si definiva, lo zoccolo duro. 

Va aiutato il governo con il suo forte profilo riformista e non farsi dire sempre dei No scontati”, conclude Marcucci.


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