‘Molti dei dubbi avanzati da alcuni esperti sulle prime pagine dei giornali, in merito al disegno di legge sull’abolizione dei rimborsi elettorali, sono decisamente fondati e vanno valutati con grande attenzione. Trattandosi di un ddl, sarà il Parlamento, nella sua funzione legislativa, a poter effettuare cambiamenti e miglioramenti, per rendere il testo più vicino alla volontà espressa dagli italiani fin dal referendum tradito del 1993′. Così i parlamentari del Pd Andrea Marcucci e Michele Anzaldi, in riferimento agli articoli di Angelo Panebianco, Gianluigi Pellegrino e Luca Ricolfi che su Corsera, Repubblica e Stampa, hanno mosso numerosi rilievi al ddl del governo Letta.’Va riconosciuta al Premier la volontà di affrontare finalmente in maniera risoluta un tema delicato – dicono i parlamentari democratici –considerato persino innominabile fino a pochi mesi fa. In Aula, siamo tra coloro che cercheranno di modificare il testo, ed in modo particolare l’assegnazione automatica della quota del 2 per mille, non espressamente indicato dai cittadini”. “Per recuperare il ruolo della politica nella società – proseguono Marcucci ed Anzaldi – i partiti devono tornare a conquistarsi il consenso dei cittadini, anche attraverso donazioni private, ovviamente ben regolamentate. Una volta tanto, affrontando l’argomento alla Camera e al Senato in tempi brevi, la politica ha la grande occasione di mantenere la parola data e di trovare una soluzione equa ad un problema colpevolmente aggirato da venti anni’.

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