Senatore Marcucci, da quel che ha detto le pare che Conte non escluda un suo ruolo in un governo con voi?
«Ho particolarmente apprezzato le parole che ha usato ieri il presidente da Biarritz. Serve un progetto riformatore per l`Italia, non uno scontro sul nome del leader. È un bene inoltre che Conte abbia chiuso in modo irrevocabile con Salvini. Altro che i bizantinismi usati da Di Maio nelle stesse ore».
Come si può uscire da questa fase di stallo?
«Tutti sanno che c`è una dessidra che consuma il tempo, e che alla fine inevitabilmente scatterà una manovra con l`Iva al 25% in una fase che si annuncia già molto difficile in tutta Europa. Ecco che cosa dobbiamo fare, costruire un`alleanza per salvare l`Italia da questo scenario prossimo e sicuro. In un quadro di questo genere, continuare su ultimatum e veti ci porta a sbattere la testa contro il muro e a riportarci tra le braccia di un uomo fuori controllo come Salvini, che non rispetta le istituzioni demoratiche».
Quindi sono controproducenti anche veti su Conte che irrigidiscono la trattativa?
«Non esiste un problema Conte, Di Maio deve giocare a viso aperto, dirci quali sono le questionipregiudiziali per lui, ben sapendo che ci sono nomi che aiutano a trovare un`intesa rapida e nomi che possono renderla quasi impossibile. Sarebbe meglio evitare veti e anche ultimatum: Di Maio dunque dovrebbe riuscire nello
sforzo di proporre al Pd nomi che possano costituire un punto di mediazione».
E se passassero a proporvi Di Maio premier? Lo potreste accettare? E Fico?
«Ripeto: deve prevalere lo sforzo di trovare nomi condivisi. Anche in questo caso bisogna trascurare le carriere personali e concentrarsi sulle cose che uniscono. Di Maio non è certo un nome che potrebbe unire l`alleanza. Fico ha avuto un altro ruolo, è presidente della Camera, è stato certamente meno coinvolto nel governo
giallo-verde. Evitiamo però di dare pagelle a eventuali candidati, aspettiamo un confronto serio tra Di Maio e Zingaretti».
C`è chi sostiene che un pacchetto di ministeri pesanti -Economia, Esteri, Difesa – potrebbe convincere il Pd ad accettare Conte. Possibile?
«Guardi, non abbiamo iniziato questa trattativa con il M5 S, passando anche sopra a tutte le offese che abbiamo ricevuto in questi anni, per tornare al governo. Mi creda, da parte nostra, in questa fase c`è una unica preoccupazione: rare una legge di bilancio seria, tornare al dialogo in Europa, avviare un piano ambientale green».
Lei che ha condotto il primo incontro tra capigruppo che idea si è fatto? C`è una reale volontà di fare un accordo duraturo con voi?
«I punti di intesa con il M5 S ci sono, bisogna lavorarci per arrivare martedì dal capo dello Stato con un accordo serio».
Non pensa che gli strappi nel Pd tra Renzi e Gentiloni e Zingaretti indeboliscano il partito nella fase più delicata?
«Guardiamo ai dati di fatto. La Direzione ha approvato all`unanimità la nostra posizione ufficiale, che il segretario sta portando avanti nella chiarezza. Si deve anche dire un grazie a Matteo Renzi, che con il suo senso di responsabilità, è stato il primo ad indicarci un percorso».