Il garantismo è nel suo dna politico. Ed è un biglietto da visita di cui Andrea Marcucci, senatore dem, già presidente del gruppo parlamentare del Partito democratico a Palazzo Madama. va fiero.
Il caso dell`assoluzione dell`ex sindaco di Lodi Simone Uggetti torna a fare discutere e alla Camera è stata bagarre tra il Movimento 5 Stelle e il Partito democratico (al quale appartiene Uggetti, prosciolto con formula piena dall`accusa di turbativa d`asta). Secondo il deputato pentastellato Vittorio Ferraresi, intervenuto in aula in merito al decreto proroghe, «una assoluzione non significa che una forza politica non debba valutare la condotta di un amministratore». Auspicando una riforma del Csm, Ferraresi ha puntato il dito contro il Partito democratico: «Siamo contenti che il sindaco di Lodi sia stato prosciolto – ha detto – ma questo non significa che un partito non debba considerare politicamente gli atti di un amministratore». Le chiedo: dietro l`uscita di Ferraresi non c`è quel giustizialismo “made in Travaglio” che è stato un elemento identitario dei 5Stelle dal loro nascere?
Le affermazioni del deputato Ferraresi sono state di inaudita gravità. Non mi è piaciuto neanche il successivo silenzio del M5S. lo sono tra coloro che hanno molto apprezzato le scuse del ministro Di Maio. Ho pensato che quell`ammissione di responsabilità fatta pubblicamente dall`esponente 5 Stelle corrispondesse ad una decisa inversione di tendenza di tutto il movimento. Ci spero ancora e comunque penso che i temi della giustizia siano dirimenti anche nella scelta delle alleanze in Italia ed in Europa. Per dire che non vedo un`intesa agevole tra Pd e M5S, se le posizioni espresse dall`on. Ferraresi rappresentano quel partito. Con Conte e Di Maio, i 5 stelle sono passati da un becero antieuropeismo ad un europeismo ben più calzante, devono mettersi in testa che con il loro giustizialismo anche la casa in Europa non potrà cambiare. Con le posizioni di quel deputato, non si può traslocare da Farage per essere accolti da ‘Mitterand’. Il fatto che contro l`approccio di Ferraresi sia uscito tutto il Pd, e non solo il `seccatore` Marcucci, mi dice che c`è ancora una speranza.
Garantismo/giustizialismo: una forza democratica e progressista non deve fare una netta scelta di campo in merito e su di essa delineare il quadro delle sue alleanze?
Appunto, è esattamente il ragionamento che faccio io. Il M5S
deve dire chiaramente che la stagione di `Bibbiano`, della forca preventiva in piazza, del matrimonio con Marco Travaglio, è tramontata. Il Pd stesso deve recuperare per intero l`orgoglio delle sue radici costituzionali, che sono profondamente garantiste. E farlo a tutti i livelli, ed in tutti i rapporti anche con la stampa. lo, ad esempio, ho smesso di commentare gli esiti parziali di inchieste in corso, la politica torni a confrontarsi con le sen- tenze, non con le intercettazioni. C`è una giustizia `malata` che si alimenta guardando dai buchi della serratura, offensiva, scandalistica, sempre colpevolista, sempre sensazionalista: dobbiamo fermarla in tutti i modi. I processi vanno fatti solo nei tribunali, basta con l`uso manipolatorio e barbaro delle piazze.
Spesso si sente parlare di “malagiustizia”. A suo avviso quali sono gli aspetti più gravi di questa “malattia” e come “curarli”?
C’è un cortocircuito, che ahimè va avanti da decenni, tra certa magistratura e certi media. Escono pezzi di intercettazioni che non dovrebbero uscire per preparare l`opinione pubblica e per creare un clima favorevole alla `gogna`. Poi arrivano magari dopo anni sentenze assolutorie, ma nessuno se lo ricorda più, il danno è già stato fatto. Ecco quel cortocircuito andrebbe sanato con urgenza. Poi ci sono altre due piaghe, che mi auguro vengano ridotte dalle riforme della ministra Cartabia: la carcerazione preventiva e l`infinita durata dei processi.
Il Pd e i referendum sulla giustizia. Vi sono state prese di posizioni individuali di importanti esponenti dem a favore e contro quei referendum. Non crede che il si e no ai quesiti referendari, non possa essere lasciato alla “libertà di coscienza” ma richieda una indicazione chiara del Pd in quanto tale?
Sarà che ho una lunga esperienza parlamentare, ma io l`errore di accreditare la Lega come un partito garantiste, non lo faccio. Li ho conosciuti con l`esibizione del cappio in Parlamento e penso che siano ancora così. I temi referendari erano seri, il comitato promotore assolutamente no. Servivano a Salvini in quel dato momento per una esibizione di trasformismo politico, niente di più. lo scommetto sulla ministra Cartabia e su un percorso parlamentare virtuoso delle sue riforme. In pratica mi auguro che con il passaggio alle Camere, quei testi trovino sempre più coraggio. La classe politica deve sfruttare la grande forza del Presidente Draghi per mettere finalmente mano ad uno dei mali endemici del nostro Paese. Non annovero la Lega tra le forze garantiste per nessuna ragione, ecco tutto. Ho stima dei tanti colleghi che hanno firmato, ma per l`appunto, non mi fido di chi ha presentato quei testi.