I sottosegretari pd indagati? ‘Sono vicende diverse. Con Renzi la lotta alle consorterie è più forte che in passato’
Tra i renziani più garantisti, il senatore Andrea Marcucci, presidente della commissione Pubblica istruzione, apprezza la scelta di Maurizio Lupi di dimettersi.
Ma non è neanche indagato…
Il ministro Lupi ha dimostrato grande responsabilità e senso delle istituzioni. Voglio usare le sue parole di oggi alla Camera: mi dimetto per rafforzare l`azione del governo. Le dimissioni non erano dovute ed infatti il premier non le ha chieste.
Allora non dovrebbero dimettersi anche i sottosegretari del Pd indagati?
Sono vicende diverse, in ogni caso per il Pd continua a valere la Costituzione e la presunzione di innocenza fino al terzo grado di giudizio. Il governo Renzi non si muove sull`onda delle inchieste.
Quindi il governo ora è più forte?
Io credo che l`immagine sia rafforzata, c`è una evidente svolta nell`etica pubblica. Ai giudici diciamo di andare avanti senza guardare in faccia nessuno. Il Pd da parte sua è riuscito a superare resistenze varie e a incardinare a Palazzo Madama il ddl anti-corruzione, presentato dal presidente del Senato Pietro Grasso, eletto nelle nostre liste. Inoltre la nomina di Cantone all`Authority ha dato nuova vita ad un presidio che era stato messo in naftalina.
Ma il rapporto con Ncd è compromesso?
Con Ncd stiamo portando avanti un ambizioso e concreto progetto di cambiamento dell`Italia. Anche per la composizione del governo, guardando al risultato delle Europee, penso che il partito diAlfano non possa lamentarsi. Ncd ha una delegazione importante ed è un affidabile partner della maggioranza. I nostri gruppi parlamentari lavorano bene insieme.
Si parla di Cantone al posto di Lupi: possibile che non si trovi una soluzione politica?
La scelta del ministro che sostituirà Lupi attiene al presidente Renzi. Credo che il nodo venga sciolto in breve tempo. I nomi potremo giudicarli a cose fatte.
La lotta alla burocrazia di Renzi non pare abbia ancora sortito effetti.
È una battaglia di lunga durata per scalfire poteri che resistono da decenni, e purtroppo con parecchie zone d`ombra. Renzi è un buon lottatore, la scelta di tenere il bandolo della matassa sta dando i primi frutti. C`è una sostanziale differenza con il passato: oggi è in campo un Pd determinato, con una nuova classe dirigente e un leader con l`ossessione di far ripartire l`Italia, rottamando consorterie e ‘soliti noti’.
Ma non è neanche indagato…
Il ministro Lupi ha dimostrato grande responsabilità e senso delle istituzioni. Voglio usare le sue parole di oggi alla Camera: mi dimetto per rafforzare l`azione del governo. Le dimissioni non erano dovute ed infatti il premier non le ha chieste.
Allora non dovrebbero dimettersi anche i sottosegretari del Pd indagati?
Sono vicende diverse, in ogni caso per il Pd continua a valere la Costituzione e la presunzione di innocenza fino al terzo grado di giudizio. Il governo Renzi non si muove sull`onda delle inchieste.
Quindi il governo ora è più forte?
Io credo che l`immagine sia rafforzata, c`è una evidente svolta nell`etica pubblica. Ai giudici diciamo di andare avanti senza guardare in faccia nessuno. Il Pd da parte sua è riuscito a superare resistenze varie e a incardinare a Palazzo Madama il ddl anti-corruzione, presentato dal presidente del Senato Pietro Grasso, eletto nelle nostre liste. Inoltre la nomina di Cantone all`Authority ha dato nuova vita ad un presidio che era stato messo in naftalina.
Ma il rapporto con Ncd è compromesso?
Con Ncd stiamo portando avanti un ambizioso e concreto progetto di cambiamento dell`Italia. Anche per la composizione del governo, guardando al risultato delle Europee, penso che il partito diAlfano non possa lamentarsi. Ncd ha una delegazione importante ed è un affidabile partner della maggioranza. I nostri gruppi parlamentari lavorano bene insieme.
Si parla di Cantone al posto di Lupi: possibile che non si trovi una soluzione politica?
La scelta del ministro che sostituirà Lupi attiene al presidente Renzi. Credo che il nodo venga sciolto in breve tempo. I nomi potremo giudicarli a cose fatte.
La lotta alla burocrazia di Renzi non pare abbia ancora sortito effetti.
È una battaglia di lunga durata per scalfire poteri che resistono da decenni, e purtroppo con parecchie zone d`ombra. Renzi è un buon lottatore, la scelta di tenere il bandolo della matassa sta dando i primi frutti. C`è una sostanziale differenza con il passato: oggi è in campo un Pd determinato, con una nuova classe dirigente e un leader con l`ossessione di far ripartire l`Italia, rottamando consorterie e ‘soliti noti’.