“Un cambio di passo. Il governo Conte va avanti solo se fa le cose. Il fatto che l’Italia sia in stato d’emergenza non significa avere un’assicurazione sulla durata del governo”. Il senatore Andrea Marcucci, capogruppo Pd a Palazzo Madama, lancia un messaggio al governo. Messaggio che guarda all’autunno quando una seconda ondata di Cororavirus potrebbe investire l’Italia.
Senatore Marcucci, perché a riferire in Aula sul rinnovo dello stato d’emergenza ci sarà il ministro della Salute Roberto Speranza e non il premier Giuseppe Conte? Non le sembra uno sgarbo nei riguardi del Parlamento considerato che ad annunciarlo è stato Conte da Venezia?
Speranza è il ministro del Governo Conte naturalmente più coinvolto dall’emergenza Coronavirus. Lo stato della nostra sanità pubblica è centrale anche in autunno, sperando ovviamente che non ci sia una ripresa del virus. A dirla tutta, trovo abbastanza naturale se il Governo decidesse di mandare in Parlamento il ministro Speranza.
Può spiegare il perimetro entro cui si muoveranno governo e maggioranza durante il nuovo stato d’emergenza? Solo blocco dei voli e smart working?
Ascolteremo il ministro Speranza per l’appunto esporre le ragioni ed i motivi per chiedere questa proroga. Mi lasci dire intanto che alcuni dubbi di ieri, sono stati prontamente sciolti dallo stesso presidente del Consiglio. Il governo, aggiungo ovviamente, verrà preventivamente in Parlamento. Comunque mi aspetto perimetri molto ben delineati.
Perché non si può agire in regime di decretazione ordinaria?
Credo che sia una proroga di natura preventiva. Non c’è alcun segnale di una nuova ondata, ma se purtroppo ci colpisse, servono gli stessi strumenti e la stessa velocità che abbiamo avuto a marzo. L’Italia ha gestito bene l’emergenza sanitaria, credo che questo sia fuor di dubbio.
All’opposizione proclamare lo stato d’emergenza è apparso un modo per far sopravvivere il governo per altri sei mesi. Una specie di assicurazione sulla vita. Come risponde a queste critiche?
Intanto ieri ho letto posizioni molto più articolate da parte di parlamentari di Forza Italia. Questo per dirle che l’opposizione non mi sembra allineata allo stesso Claim. Non c’era e non c’è nessuna assicurazione: il governo Conte va avanti solo se fa velocemente le cose che deve fare.
Quali sono, secondo lei, le cose che il governo deve fare e che fino ad ora non ha fatto?
Rispetto ai decreti che sono stati approvati abbiamo bisogno di dare tempi certi. Quello che non ha funzionato fino ad oggi è stato il percorso decisionale troppo lento. E il percorso applicativo, amministrativo e burocratico, è stato ancora più lento. Certamente tutto questo è dovuto a un evento eccezionale, come il Coronavirus, ma ora bisogna cambiare passo. Dobbiamo fare una votazione sulla scostamento di bilancio per prorogare la cassa integrazione. Dobbiamo risolvere le questioni Alitalia e Ilva. Ci sono tante crisi industriali. Dobbiamo trarre le conclusioni degli Stati Generali, dobbiamo fare un piano sul Recovery fund.
Lei non crede che comunque sotto l’emergenza ci sia un problema politico? Si lavora con i Dpcm di Conte e sui provvedimenti economici non si riesce ad andare avanti. Perché il piano di ricostruzione stenta a partire?
Siamo in vista di una storica opportunità: gestire bene le risorse che verranno dall’Europa, Wilders e Salvini permettendo. Io credo e spero, e comunque mi impegnerò affinché il Recovery Fund serva a mettere mano a mali storici che affliggono l’Italia. In più il Recovery Fund servirà a migliorare la nostra reputazione in Europa: siamo un Paese che deve dimostrare di saper spendere in modo oculato.
Se l’Italia è in stato di emergenza perché non coinvolgere mai l’opposizione?
È un punto dolente, l’opposizione si deve coinvolgere. Finora purtroppo Salvini e la Meloni hanno pensato di più a lucrare sulla tragedia. Però bisogna insistere, andando anche oltre alle dichiarazioni formali. Un sistema dove non subentra mai la collaborazione istituzionale è un sistema che non funziona come potrebbe.
Può dire una parola definitiva su Mes e Autostrade?
Sul Mes già sapete, io sono tra coloro che pensano e dicono che l’Italia non potrà fare a meno di quei 37 miliardi per i nostri ospedali. Un prestito, lo ripeto, senza condizioni e con un tasso d’interesse addirittura in negativo. Investimenti subito, infrastrutture, sanità, se Conte deciderà di non attivare il Mes quali sono gli approvvigionamenti alternativi. Oggi è il tempo delle scelte. Certo su Autostrade, bisogna superare alcune veline fastidiose circolate nelle scorse ore, il Pd di certo non ha bloccato niente. Ci attendiamo una decisione imminente e che rispetti integralmente l’interesse pubblico.
Vede tra i partiti della maggioranza manovre per sostituire il premier Conte?
Le vedo fiorire a decine sui giornali, non le vedo nella realtà. Certo non è una novità che in Senato la maggioranza ha problemi di numero. Le dico la verità comunque: non vedo nell’opposizione una gran voglia di elezioni anticipate.
Se come dice il ministro Lamorgese in autunno ci sarà il rischio di tensioni sociali, non crede che la vita del governo sia a rischio perché i cittadini saranno sempre più arrabbiati?
Lo sforzo economico del governo va avanti con le semplificazioni e con un nuovo scostamento di bilancio. Tutto è per definizione perfettibile, per carità, ed io aborro l’enfasi, ma mi sembra di poter dire con cognizione di causa che lo Stato c’è e che l’impegno è stato massimo.