Senatore Marcucci, Zingaretti ha detto che si vergogna di voi dirigenti Pd, un`accusa forte, come l`ha presa.

«Io non avrei mai usato quel termine, nel senso che io non mi vergogno del Pd. L`unico partito costituzionale che discute, che ha regole contemplate in uno statuto, che ha un confronto civile tra chi può avere idee ed opinioni diverse, a dirla tutta, ancora oggi, mi inorgoglisce. Tanto di più che in Italia è in voga un modello completamente diverso, il partito caserma, o comunque il partito del leader. No grazie, preferisco il Pd, pur con tutti i suoi difetti. Con il paese in queste condizioni, con una campagna di vaccinazioni di massa alle porte, abbiamo bisogno intanto di una guida ferma, sicura, responsabile».

Lei ha chiesto più volte di anticipare il congresso: non era anche questo forse un modo per logorare Zingaretti? Lui ha detto che era sottoposto a un vero e proprio stillicidio di dichiarazioni e interviste.

«Il congresso è ancora di più un`esigenza indifferibile, dovremo farlo dopo che la pandemia lo permetterà e comunque dopo le amministrative di ottobre. Voglio anche sottolineare che per quanto mi riguarda questa richiesta non ha mai avuto nel mirino il segretario, di cui ho stima e con il quale in questi due anni ho lavorato bene. Quindi nessuno stillicidio, almeno da parte nostra. Abbiamo bisogno di tornare dai nostri iscritti e dai nostri elettori però per decidere insieme la strada da intraprendere per il futuro. L` Italia è cambiata con coronavirus. Dal punto di vista sociale, economico ed anche culturale, abbiamo un Paese da ricostruire, per fortuna anche con il Recovery Plan. La comunità democratica si deve interrogare anche su come contribuire a dare delle risposte nuove ed innovative su
questioni sempre piu emergenti. Siamo l`unico partito che ha la fonte preziosa di un rapporto diretto e costante con gli elettori».

Ma dopo un`uscita di scena così clamorosa di un segretario, lei pensa che un partito possa riprendersi?  Non c`è il rischio che perdiate voti in favore dei 5 Stelle a guida Conte?

«Sono certo, il Pd troverà il modo per rilanciarsi. Io lavoro per una soluzione unitaria della prossima assemblea nazionale, che abbia proprio come obiettivo primario, la ripresa del nostro partito, in una fase particolarmente difficile per il nostro Paese. In piena pandemia, con un governo che ha appena iniziato il suo percorso, c`è bisogno di un partito di responsabili come il Pd, che sia forte ed unito. L`Italia deve essere il nostro solo interesse, non certo gli interessi di parte».

Secondo lei Zingaretti potrebbe ora candidarsi a sindaco di Roma?

«Come presidente della giunta regionale del Lazio, avrebbe le carte in regola per candidarsi alla guida della Capitale. E peraltro sarebbe anche il nome più azzeccato, ma non ho veramente idea di quali siano le sue intenzioni».

Visto che comunque Zingaretti non recede quali crede che debbano essere i passaggi: segretario eletto all`Assemblea nazionale e congresso a scadenza nel 2023?

«Credo che la nostra prossima assise debba eleggere un segretario a tutti gli effetti, ma come le dicevo prima con un congresso anticipato a fine 2021, o nei primi mesi del 2022. Ovviamente Covid permettendo. Non bisogna mai avere paura del confronto a viso aperto, e le nostre primarie restano a distanza di anni il miglior modo per scegliere un segretario. Prima dibattiamo sulle proposte, poi scegliamo il nome».

Pensa che il nuovo segretario dovrebbe essere eletto all`unanimità ?

«Lo spero vivamente, in una situazione del genere, deve prevalere la convinzione che ne usciamo solo tutti insieme. Nei giorni scorsi ho espresso anche il desiderio, che l`identikit risponda al nome di una donna, ce ne sono tante in grado di farlo tra le nostre dirigenti. Pero ripeto, è davvero necessario un accordo di tutti, anche perché contarsi in un`assemblea on line non sarebbe neanche tanto facile. In più, non ne abbiamo bisogno».


Ne Parlano