‘L’Italia ha bisogno di più digitale a prezzi accessibili, di più ricerca orientata all’innovazione, non dell’aumento ingiustificato di balzelli a fondo perduto. Il ministro Bray resista, e non firmi il decreto’.
Lo afferma il senatore Andrea Marcucci (Pd), presidente della commissione Cultura a Palazzo Madama commentando il decreto che prevede l’aggiornamento delle tariffe sullo sviluppo delle tecnologie digitali, il cosiddetto equo compenso, che porterebbe un adeguamento delle imposte dagli attuali 90 centesimi a circa 5,20 euro.
‘Sul settore grava già l’Iva al 22%-sottolinea il parlamentare- l’aumento delle tasse che potrebbe comportare un costo maggiore di 5 euro sugli smartphone e sui tablet rischia di essere una mazzata insopportabile. Dobbiamo incentivare l’uso della tecnologia, in questo modo la scoraggiamo, facendo pagare ai consumatori la pirateria digitale. ‘, conclude Marcucci
Lo afferma il senatore Andrea Marcucci (Pd), presidente della commissione Cultura a Palazzo Madama commentando il decreto che prevede l’aggiornamento delle tariffe sullo sviluppo delle tecnologie digitali, il cosiddetto equo compenso, che porterebbe un adeguamento delle imposte dagli attuali 90 centesimi a circa 5,20 euro.
‘Sul settore grava già l’Iva al 22%-sottolinea il parlamentare- l’aumento delle tasse che potrebbe comportare un costo maggiore di 5 euro sugli smartphone e sui tablet rischia di essere una mazzata insopportabile. Dobbiamo incentivare l’uso della tecnologia, in questo modo la scoraggiamo, facendo pagare ai consumatori la pirateria digitale. ‘, conclude Marcucci