«La Lega deve decidere la linea da prendere. Io faccio il tifo per Giorgetti contro il modello Papeete di Salvini», sintetizza il senatore ed ex capogruppo democrat Andrea Marcucci riferendosi alla Lega e i mal di pancia espressi nell`ultimo Cdm rispetto alle ultime misure anti Covid. E, anzi, contro la deriva salviniana («perché vede crescere Fdi nei sondaggi») spera in «un ruolo di mediazione di Forza Italia».

L`astensione della Lega l`altra sera in Consiglio dei ministri è il segnale di un`incompatibilità con questo governo?

«Spero di no, perché le ragioni per cui questo governo è nato sono superiori alla propaganda di partito. Matteo Salvini prova un vecchio numero di scuola di via Bellerio, è più preoccupato da Giorgia Meloni, che non della situazione del Paese. E specificatamente dei sondaggi che danno in crescita Fratelli d`Italia. Così sta un po’ da una parte ed un po’ dall`altra, lo abbiamo visto tante volte comportarsi in questo modo. Certo oggi questa condotta è più pericolosa per l`Italia».

Eppure con Giorgetti era stata concordata una linea: se prevale però quella a trazione salviniana può essere un problema per questo governo nelle prossime settimane?

«Faccio il tifo per il ministro Giorgetti nel confronto in atto con il partito del Papeete. Le dirò di più, spero che anche la delegazione al governo di Forza Italia, composta da persone che ritengo molto sagge, svolga un ruolo di mediazione per arginare l`estremismo ricorrente della Lega».

In generale come giudica la politica del doppio forno, un giorno con il governo l`altro no, Giorgetti di qua Salvini di là, della Lega? Visto che ha ministri di peso in questo esecutivo non dovrebbe darsi un cambio di passo e, in generale, una linea di maggiore coerenza?

«Assolutamente si, condivido. Soprattutto far lavorare i propri ministri, che hanno deleghe fondamentali per la ripresa, in modo costante e produttivo. La scommessa dei presidenti Mattarella e Draghi non si è certo esaurita: questo governo deve pensare solo all`Italia, e mettere in un cassetto gli interessi di parte. La propaganda durante una pandemia rischia di creare un terribile cortocircuito».

Eppure ora anche la ministra Gelmini, una moderata di Forza Italia, critica il coprifuoco alle 22 sino al 31 luglio.

«Vede, riaperture e coprifuoco non sono una questione che attiene al colore politico. Io ad esempio, dentro il Pd, sono stato forse il parlamentare che si è speso di più per le riaperture dei ristoranti e dei bar all`aperto. Ma condivido l`approccio di Draghi: parlino i dati. Io non sono certo a favore del coprifuoco alle 22, so bene quanto disagio ulteriore comporta agli operatori. So però che la cosa peggiore per tutti, sarebbe riaprire per richiudere dopo due settimane. La continuità e la pianificazione sul medio periodo, economicamente valgono molto di più degli orari.

Non crede, però, che il centrodestra al governo in questo momento riesce più del Pd a intercettare il vero sentiment di un Paese ormai esasperato?

«Credo, anzi sono certo, che gli italiani siano consapevoli della gravità della situazione che stiamo vivendo. E mi creda, nella realtà, l`atteggiamento prudente che è prevalso nell`esecutivo, non aveva alternative praticabili. Basta guardare a quello che succede in Europa. Solo con i vaccini, potremo prendere decisioni che abbiano meno incognite».

In generale, lei come giudica le ultime misure varate? Crede che forse si poteva dare un po` di respiro in più a molte categorie commerciali?

«Le riaperture sono state oggettivamente un atto di coraggio. Ora procediamo per passi, andiamo spediti sulla vaccinazione, e togliamo progressivamente le limitazioni con il supporto dei dati sulla pandemia. Spero di vivere una estate con i locali aperti ma con un grado elevato di sicurezza acquisita. Senza stop and go che provocherebbero un ulteriore dramma sociale ed economico».

Ora anche il suo compagno di partito Michele Emiliano critica il coprifuoco alle 22 e quindi si sposta sulla linea leghista: non è che si rischia la tenuta anche del Pd?

«Non direi neanche sotto tortura che il coprifuoco alle 22 è un baluardo da difendere. Le ripeto che conosco perfettamente i problemi ed il disagio che comporta a tantissimi operatori. Il problema però è sempre Io stesso. Non ci possiamo permettere il lusso dell`irresponsabilità, per questo non possiamo che muoverci per gradi. I dati ed i vaccini devono fare il resto. Non esiste un fronte che vuole riaprire tutto ed uno che vuole tenere tutto chiuso. Nel caso io sarei nel fronte di chi vuole le riaperture, Michele Emiliano, per dirle, non lo so. Ma il governo ora ha preso l`unica decisione responsabile: il coprifuoco si attenuerà quando il virus mollerà un po` la presa. Ed io spero che avvenga prestissimo».


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