“Pensare di sostituire Matteo Renzi con i nuovi “responsabili” sarebbe «una follia», tocca al premier assumere «un`iniziativa politica autonoma». Andrea Marcucci, presidente dei senatori Pd, boccia l`idea di una campagna acquisti in Parlamento e sollecita Giuseppe Conte a «dire cosa vuole fare». L`idea del voto anticipato è solo «strumentale», dice distinguendosi da diversi dirigenti Pd: «Questa maggioranza ha sicuramente un futuro, io spero anche questo governo».

Il premier aveva minacciato la conta in Parlamento, evidentemente convinto che Renzi sarebbe stato neutralizzato da nuovi “responsabili”. Ma a voi del Pd questa idea non piace, vero?

«Il presidente del Consiglio deve assumere un`iniziativa politica autonoma, rispondere ai rilievi che tutti i partner gli hanno inoltrato sul Recovery plan e fare in modo che il quadro si ricomponga in un anno che sarà complicato. Se decidesse di intraprendere una strada più ragionata, la maggioranza si ricompatterebbe. Pensare di superare queste prove difficilissime con una maggioranza che sarebbe nel migliore dei casi solo numerica e non più politica sarebbe una follia».

Vi ha convinto la conferenza stampa del premier, nella quale sostanzialmente ha ribadito che sul Mes lui non si muoverà e che sui servizi segreti va bene così?

«Il Pd ha presentato da giorni un suo documento, i rilievi che abbiamo espresso in Parlamento, anche attraverso le commissioni, sono altrettanto conosciuti. Sui servizi diciamo a Conte di scegliersi una persona fedele al Paese, e di delegargli la materia. Lo hanno fatto tutti i presidenti del Consiglio. Se non va bene il Mes, ci dica come aumentare gli stanziamenti in sanità».

Cosa suggerisce il Pd a Conte per uscire dallo stallo?

«In un governo di coalizione, il presidente deve ascoltare tutti i partner di maggioranza e valorizzarli. Giocare affidandosi solo a se stesso alla lunga può essere un errore. Vince chi ha un gioco di squadra».

Ma al punto in cui siamo, può bastare un ritocco al Recovery plan o serve magari un Conte-Ter, con ruoli di primo piano per Pd, M5 s e Iv?

«Ci sono diverse ipotesi sul campo, aspettiamo una decisione finale di Conte, è lui che deve decidere, dirci cosa pensa di fare. Questa maggioranza ha sicuramente un futuro, io spero anche questo governo».

Siamo sicuri che questo premier rappresenti ancora il miglior punto di sintesi tra i partiti della coalizione o hanno un senso le ipotesi di un governo a guida Pd o M5 S?

«Io sono un uomo concreto, non mi piace ragionare in astratto. Ora c`è questo governo e gli uomini di buona volontà devono lavorare per trovare un punto di incontro. Io ne vedo ancora diversi molto validi».

Nel suo partito si continua ad evocare il ritorno al voto, in caso di crisi. Davvero andreste a elezioni anticipate che probabilmente vincerebbe il centrodestra – lasciando gestire a Salvini e Meloni i 209 miliardi dell`Ue e rinunciando a eleggere il prossimo capo dello Stato?

«Ho già detto che votare in piena pandemia e alla vigilia del semestre bianco è una ipotesi dell`irrealtà. Il tema delle elezioni anticipate viene agitato solo strumentalmente».

E in caso di voto, la “Lista Conte” ipotizzata da Bellini sarebbe la soluzione giusta?

«Io sono da sempre per la vocazione maggioritaria, voglio un Pd forte, che riassorba persino le scissioni degli ultimi anni, non vorrei farmi dettare la linea, neanche da Conte».


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