Ma niente urne, il Pd saprà essere unito
Senatore Marcucci, presidente della commissione Cultura, quanto e come cambierà il ddl?
Le commissioni parlamentari, prima alla Camera e poi al Senato, hanno fatto un lungo percorso di audizioni, così come il Partito democratico e lo stesso governo. Sono certo che il lavoro di sintesi che i relatori presenteranno in Commissione martedì terrà conto di alcuni contributi importanti portati dalle opposizioni. L’obiettivo è quello di avere una legge che tenga insieme autonomia degli istituti, merito ed assunzioni.
La platea dei 100mila assunti sarà toccata o resta la stessa pensata dal governo? Perché non avete optato per lo stralcio delle àssunzioni?
Il piano delle assunzioni è definito dagli investimenti previsti dalla legge di stabilità. Chi propone lo stralcio non ha compreso lo spirito del ddl, che non è e non sarà mai una sanatoria di massa Quella stagione è finita da tempo. I nuovi docenti assunti servono perché andiamo ad aumentare l’offerta formativa delle scuole, che avranno orari più lunghi e nuove materie opzionali.
Nel maxiemendamento del governo il superpreside sarà meno ‘super’?
Mai esistito il superpreside o preside sceriffo. Diamo poteri e responsabilità ad una figura professionale che si chiama per l’appunto dirigente scolastico. Si ignora spesso che il preside comincia la sua carriera come professore, non è un alieno che viene calato in una realtà che non conosce. E comunque il ddl conferisce nuove responsabilità ma anche nuovi e più stringenti criteri di valutazione ogni tre anni.
Cosa replica a Camusso?
Il governo assume 100mila nuovi docenti e la Cgil promuove scioperi generali. Io davvero non capisco.
Ci sono i numeri in Senato? Che succede se la riforma non passa o si arena?
Il governo torna ad investire cifre rilevanti dopo anni di tagli, i numeri in Senato ci saranno. Sono certo che nessuno voglia per davvero una crisi al buio, in un contesto globale ancora così complicato. È un buon provvedimento, che produrrà finalmente cambiamenti significativi, il Senato lo voterà.
Pezzi del Pd potrebbero non votare la fiducia…
Coroniamo un traguardo storico del centrosinistra, l’autonomia, il sogno di Luigi Berlinguer, e lei immagina che manchino voti del Pd? Le rispondo con le parole che ha usato il ministro Martina oggi: «Essere di sinistra non significa remare contro il governo». Io scommetto su una sostanziale unità del gruppo dem.

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