Costantemente nell`occhio del ciclone dentro e fuori il suo partito – in qualità di ex renziano mai pentito, Andrea Marcucci, presidente dei senatori del Pd, da giorni vincola i suoi ragionamenti politici ai numeri di Palazzo Madama. «Da lì si parte, da lì si passa, lì si arriva», è il suo avviso ai naviganti.
Presidente, lei parte dal pallottoliere. Ma gli italiani capiranno questa strana “crisi di Capodanno”?
Sta per iniziare una partita fondamentale per l`Italia, le risorse dell`Ue devono consentirci di cambiare il volto del Paese, di mettere mano ad antiche storture, di farci intraprendere finalmente uno sviluppo moderno, in linea con la svolta ecologica delle produzioni e dei cicli vitali. Abbiamo bisogno di infrastrutture e di capitale umano formato, di una sanità adeguata, di un sistema scolastico e formativo competitivo. Voglio dire che non abbiamo certo bisogno di crisi al buio ma di una maggioranza particolarmente coesa e determinata. ll presidente Conte deve assumersi l`onere e l`onore di trovare una sintesi. Condivisione e senso di responsabilità sono i segreti per superare l`impasse.
Conte affaccia l`ipotesi di “ragioni nascoste” dietro le critiche dei partiti, le forze di maggioranza, in particolare Iv ma anche il Pd, ne fanno una questione di riequilibrio tra Palazzo Chigi e partiti. Siamo ai ferri corti?
Ci sono stati errori e sottovalutazioni, che ora non ci possiamo più permettere. Se tutti abbassano i toni e contemporaneamente mettiamo i problemi sul tavolo, alla fine quella di questi giorni può diventare una crisi di crescita.
L`idea di consultazioni “separate” è utile?
Penso che il presidente del Consiglio debba fare un tavolo esauriente con i leader. È uno strumento che aveva a disposizione anche prima e che purtroppo è stato poco utilizzato.
La domanda chiave è: c`è uno sbocco? Quale? E in che tempi?
Questa maggioranza, in questa legislatura, non ha alternative. Se prevale questa consapevolezza in tutti i partiti della coalizione il confronto in atto si svelenisce e mira alla concretezza. Pensare alle elezioni in piena campagna di vaccinazione, con il Recovery plan da gestire, e in vista del semestre bianco, è da sconsiderati.
Renzi dice quello che il Pd non può dire apertamente o gioca una partita diversa dalla vostra?
Vede, in una coalizione, per di più nata in fretta nell`estate del 2019, l`importante è che la maggioranza trovi obiettivi comuni. Certo, ogni partito ha legittimamente la sua strategia. Renzi fa la sua partita, naturalmente, ed è una partita diversa da quella del Pd. Però le ripeto, in questa fase vanno abbassati i toni, e vanno individuate le soluzioni, non i motivi di improbabili rotture.
Al Senato serve l`ingresso di Forza Italia per andare avanti?
Al Senato ogni voto in più è benedetto. Come è noto da tempo a Palazzo Madama il margine di sicurezza è molto esile. Anche l`imminente voto sul dl Sicurezza ha dei rischi. Per ora la maggioranza ha sempre retto ma è chiaro che ogni elemento di tensione crea un clima di nuovo pericolo. C`è un dialogo con una parte dell`opposizione, più istituzionale e più interessata a dare una mano al Paese: se questo dialogo prosegue, è un bene per tutta la maggioranza.
È davvero sul terreno l`ipotesi di un governo-ponte? La legislatura proseguirà a prescindere dall`esito di questa “verifica”?
Come sa, io sono ottimista di natura. Le ho già detto cosa penso del rischio di elezioni anticipate in queste condizioni. Vanno evitate in tutti i modi.