Andrea Marcucci, ha guidato la commissione Istruzione in Senato. Ci fotografa la solita giornata di caos conflittuale trascorsa ieri attorno alla Buona scuola?
«I nostri due relatori hanno fatto l`ultimo sforzo per recepire emendamenti delle opposizioni, senza successo. La conferenza dei capigruppo, visti i tempi stretti per le assunzioni, nel pomeriggio ha chiuso una commissione appesantita da tremila richieste di variazioni e ha mandato il testo in aula. Ora si vota».
I cambiamenti di testo ci sono stati, i dialoghi con l`opposizione, anche interna, meno. Tocci e Mineo dicono che nel weekend neppure li avete chiamati: avete emendato tutto da soli.
«Ho partecipato a quattro riunioni del Pd in cui si è parlato a lungo della riforma, ricordo interventi di Tocci e di Mineo. La scorsa settimana si era creata una situazione di stallo, l`unica strada era scrivere un testo che potesse diventare un maxi-emendamento».
Il cammino degli ultimi giorni è stato pasticciato. Renzi che annuncia una convention dove si risolverà tutto in un giorno, poi marcia indietro, ritorno in commissione, maxi-emendamento e fiducia.
«C`è stato un momento di difficoltà, ma la conferenza sull`istruzione andrà fatta a prescindere. La Buona scuola è frutto della più consistente consultazione popolare mai realizzata. A cui si è aggiunto il lavoro profondo in queste settimane. C`è stato dibattito fmo all`ultima ora».
Si è dato una spiegazione sui motivi di una rivolta così diffusa?
«I docenti italiani non sono abituati a essere giudicati e poi premiati, l`innovazione è epocale. Hanno sottovalutato l`abbandono scolastico esistente e interpretato ideologicamente il nostro tentativo di diminuire la distanza tra scuola e lavoro».
Assumete 103.000 docenti dal 15 settembre. Metà subito, metà nel corso dell`armo. Molti nel 2016 cambieranno di nuovo sede. Sarà una stagione complicata, la prossima.
«Abbiamo messo fretta al Senato proprio per la necessità di gestire una fase di passaggio che qualche problema darà, ma l`aumento progressivo degli organici aiuterà la scuola italiana».
Senatore Marcucci, avete fatto bene i conti in Senato? La fiducia passerà? «Passaggi parlamentari recenti ci confortano. Questa riforma è stata fortemente voluta dal Pd, è programma delle sue primarie, si è discussa nei circoli. Mi aspetto senso di responsabilità, e che non ci siano problemi».
«I nostri due relatori hanno fatto l`ultimo sforzo per recepire emendamenti delle opposizioni, senza successo. La conferenza dei capigruppo, visti i tempi stretti per le assunzioni, nel pomeriggio ha chiuso una commissione appesantita da tremila richieste di variazioni e ha mandato il testo in aula. Ora si vota».
I cambiamenti di testo ci sono stati, i dialoghi con l`opposizione, anche interna, meno. Tocci e Mineo dicono che nel weekend neppure li avete chiamati: avete emendato tutto da soli.
«Ho partecipato a quattro riunioni del Pd in cui si è parlato a lungo della riforma, ricordo interventi di Tocci e di Mineo. La scorsa settimana si era creata una situazione di stallo, l`unica strada era scrivere un testo che potesse diventare un maxi-emendamento».
Il cammino degli ultimi giorni è stato pasticciato. Renzi che annuncia una convention dove si risolverà tutto in un giorno, poi marcia indietro, ritorno in commissione, maxi-emendamento e fiducia.
«C`è stato un momento di difficoltà, ma la conferenza sull`istruzione andrà fatta a prescindere. La Buona scuola è frutto della più consistente consultazione popolare mai realizzata. A cui si è aggiunto il lavoro profondo in queste settimane. C`è stato dibattito fmo all`ultima ora».
Si è dato una spiegazione sui motivi di una rivolta così diffusa?
«I docenti italiani non sono abituati a essere giudicati e poi premiati, l`innovazione è epocale. Hanno sottovalutato l`abbandono scolastico esistente e interpretato ideologicamente il nostro tentativo di diminuire la distanza tra scuola e lavoro».
Assumete 103.000 docenti dal 15 settembre. Metà subito, metà nel corso dell`armo. Molti nel 2016 cambieranno di nuovo sede. Sarà una stagione complicata, la prossima.
«Abbiamo messo fretta al Senato proprio per la necessità di gestire una fase di passaggio che qualche problema darà, ma l`aumento progressivo degli organici aiuterà la scuola italiana».
Senatore Marcucci, avete fatto bene i conti in Senato? La fiducia passerà? «Passaggi parlamentari recenti ci confortano. Questa riforma è stata fortemente voluta dal Pd, è programma delle sue primarie, si è discussa nei circoli. Mi aspetto senso di responsabilità, e che non ci siano problemi».