Senatore Andrea Marcucci, l`ex premier Giuseppe Conte minaccia la crisi sulle spese per la Difesa. Come risponderà il Pd?

«La posizione dei 5S è molto pericolosa e sconsiderata. Facciamo parte di un`alleanza, abbiamo sottoscritto un impegno con la Nato nel 2014, è chiaro che dobbiamo rispettarlo, per di più con una guerra in corso in Europa. L`ordine del giorno sull`adeguamento delle spese militari è stato approvato alla Camera da tutti, anche da M5S che interpretò correttamente il ruolo importante che sta svolgendo il loro ministro degli Esteri. Se Conte cambia idea, il rispetto dell`accordo internazionale comunque non viene meno».

In questi giorni si assiste a una rinascita dell`asse giallo-verde anti-Draghi tra Lega e M5s, uniti nel 2018 da una politica estera filo-Putin che sembra resistere anche alla invasione dell`Ucraina. Il governo rischia?

«Ripeto, a me sembra una follia. Chi è entrato nel governo Draghi sapeva dall`inizio che avrebbe preso parte ad una maggioranza fortemente europeista ed atlantista. Come fanno ad agitarsi dopo un anno? In più Conte e Salvini hanno governato insieme: potevano modificare allora quegli accordi».

Molti osservano che la destabilizzazione del governo italiano, con inevitabili ripercussioni nella Ue, fa il gioco di Putin. Teme che ci siano spinte in questo senso nella maggioranza?

«Francamente penso di no, stiamo parlando comunque di minoranze. L`ovazione che ha salutato Zelensky a Camere riunite è molto confortante
sulla direzione che ha preso il Parlamento. In ogni caso mi auguro che anche queste turbolenze passino, e la maggioranza torni ad essere coesa».

Ha ancora senso per il Pd, che con Letta ha una ferma linea atlantista e europeista, perseguire l`alleanza con chi ha posizioni così diverse?

«Credo che sia una domanda che deve porsi soprattutto Conte. E sottolineo nuovamente che il ministro Di Maio con il collega Guerini si stanno muovendo con molto buon senso: il rafforzamento del fronte ucraino e la resistenza ucraina devono servire per creare condizioni di pace duratura e per riaprire colloqui con la Russia». Un altro dirigente 5s, Michele Gubitosa, ingiunge al Pd di «non mettere in difficoltà il Paese con l`aumento delle spese per la difesa».

Come rispondete a queste minacce?

«Con le minacce, è poco ma sicuro, non si costruiscono le alleanze. Credo che l`avvertimento del M5S non porti da nessuna parte e che certo non possa essere raccolto».

È tollerabile che un personaggio compromesso con Russia, Iran e altri regimi come il grillino Vito Petrocelli continui a presiedere la commissione Esteri?

«Come sa i presidenti di commissione rispondono solo alla loro coscienza. La legislatura sta per finire, Petrocelli andrà messo nella condizione di non arrecare danno ulteriormente, come è già successo annullando la missione in Usa».

Intanto si moltiplicano le ombre sulla missione militare russa concordata da Conte con Putin durante la pandemia.

«Il premier di allora è atteso dal Copasir. Aspetto con molta curiosità
quanto avrà da raccontare su una missione che doveva essere esclusivamente sanitaria. Mi faccia dire che mi fido molto del ministro della Difesa Guerini, che anche allora era nell`esecutivo, e del suo scrupoloso controllo e rispetto delle storiche alleanze italiane».


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