“La difesa dell’ambiente, la riduzione degli impatti, la minimizzazione con opere di ingegno e di ingegneria a Venezia sono stati temi molto dibattuti. Penso alle infinite polemiche sul Mose. Adesso funziona, non c’è più l’acqua alta a Venezia e nessuno di coloro che polemizzava dice con chiarezza che probabilmente era in errore”. Così il senatore del Pd Salvatore Margiotta, già sottosegretario per le infrastrutture e i trasporti e membro della commissione Lavori pubblici, intervenendo in aula a Palazzo Madama sul dl trasporti.
“Il decreto-legge – continua Margiotta – è volto alla costruzione e alla gestione di un modello che consenta di superare il problema grave delle grandi navi a Venezia, attraverso un concorso di idee. Bisogna augurarsi che sia nominata una commissione di altissimo livello che scelga la migliore delle soluzioni possibili”, spiega Margiotta. “In questo caso tutte le forze politiche hanno deciso di ritirare gli emendamenti perché vi era da parte di alcune proposte emendative l’ambizione di mettere paletti rispetto alla soluzione finale. Credo che il Parlamento non avesse e non ha questo compito, visto che il Governo lo ha demandato a una commissione da istituire da parte dell’Autorità portuale. Avrei voluto che un emendamento importante e interessante – non perché fosse a mia firma, ma perché sostenuto dal Governo e dall’intera Commissione – relativo alle smart road potesse essere approvato in Aula, come è stato approvato dalla Commissione. Sono certo che il Governo prenderà in considerazione in futuro la nostra proposta” ha concluso Margiotta.


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