‘Oggi ho subito oggi un’ingiustizia di cui non riesco a farmi una ragione, combatterò, ricorrerò in Cassazione e sono certo che in quella sede farò valere le mie ragioni. Ma nel frattempo, a tutela del mio partito, che amo e per il quale ho sempre lavorato, mi autosospendo dal Pd e da ogni carica: dal gruppo dei senatori del PD, nonché da Vicepresidente e da componente della commissione di Vigilanza Rai’. Lo ha annunciato il vicepresidente dei senatori Pd Salvatore Margiotta in una dichiarazione a seguito dela decisione della Corte di Appello di Potenza che lo ha condannato a un anno e sei mesi di reclusione per turbativa d’asta, in riferimento a un appalto per la costruzione del Centro Oli della Total in Basilicata, dopo essere stato assolto in primo grado con rito abbreviato.

‘La corte d’Appello di Potenza – ha sopttolineato il senatore- ha ribaltato ben due decisioni della magistratura a me
favorevoli, quella del Tribunale del Riesame, che aveva a fine 2008 rilevato la insussistenza di gravi indizi e quella del
Tribunale di primo grado, che mi aveva assolto nel 2011 con formula piena per non aver commesso il fatto. Al termine di un lungo processo di appello, nel corso del quale nessuna ulteriore prova a mio carico é emersa e le testimonianze raccolte sono state tutte a mio favore, vengo condannato sulla base di congetture e illazioni’, scrive amaro Margiotta ma assicura: ‘continuerò a urlare la mia innocenza in tutte le sedi, a contestare la decisione di un collegio che ha emesso una sentenza contro legge’.

‘Mi hanno insegnato – ha concluso Margiotta- che le sentenze si rispettano, ma non posso rispettare la palese e pregiudiziale ingiustizia che ho subito. Vengo condannato innocente e sento la mia vita sfregiata’.

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