“Abbiamo perso un’occasione, in Basilicata. Abbiamo tentato, alcuni più di altri, di far si’ che la presentazione della lista collegata alla candidatura di Matteo Renzi fosse l’occasione di rilanciare finalmente unità e coesione dell’area che si riconosce in lui. Ci siamo andati vicinissimi”.
E’ quanto afferma in una nota il senatore del Partito democratico Salvatore Margiotta.
“Stavamo costruendo una lista basata su tre criteri: primo, attestazione a Marcello Pittella della leadership, sia in quanto capolista -al Congresso precedente lo ero stato io- e questa volta tutti gli riconoscevamo il ruolo, sia in quanto unico candidato di prima fila. Secondo, presenza solo di donne e giovani alle primissime esperienze politiche ed istituzionali, e terzo, rappresentatività di tutti i mondi che hanno voglia di spendersi per l’affermazione di Matteo. Non solo: avevamo stilato un documento che impegnava tutti noi a chiedere la celebrazione del Congresso regionale a giugno, nel segno del rinnovamento. Insomma, eravamo quasi vicini a fare finalmente un passo in avanti ed invece ne abbiamo compiuti tre indietro”. “Verrà il tempo, inevitabilmente, di ricostruire fatti, avvenimenti, bluff, responsabilità, ovviamente comuni, ognuno pro quota: non é questo, e quando verrà ne discuteremo senza ipocrisie, ciascuno assumendosi le proprie. Ora – conclude Margiotta – consapevoli di una partenza con un forte handicap, con una lista che al netto dell’autorevolezza del capolista rischia di non coinvolgere, ed in alcuni casi addirittura di respingere, elettorato, militanti e simpatizzanti, abbiamo un solo obiettivo: dare il contributo di una piccola regione alla vittoria di Matteo Renzi e lo faremo fino in fondo: la competizione ha importanza che travalica ampiamente le piccole, ed un po’ tristi, beghe della mia Lucania”.