Prende il via la Commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema bancario, una bicamerale formata da 40 componenti (20 deputati e 20 senatori), che sarà utile a fornire una risposta concreta a favore dei risparmiatori indagando sulla gestione degli istituti bancari rimasti coinvolti in situazioni di crisi o dissesto. Uno strumento istituzionale chiesto a gran voce dal Pd (“Non vediamo l’ora di iniziare per fare chiarezza fino in fondo”, esortava qualche settima fa Matteo Renzi sulla sua Enews). Se è vero però che i poteri in mano ai parlamentari sono molto ampi, è altrettanto vero che i tempi a disposizione sono piuttosto stretti, dal momento che la Commissione dovrà concludere i suoi lavori entro un anno e che, in ogni caso, l’organismo decadrà con lo scioglimento delle Camere. Per capire meglio su quali fronti si concentrerà il lavoro della Commissione e cosa dovranno attendersi i risparmiatori, ne abbiamo parlato con il vice presidente Mauro Maria Marino, senatore dem, che ha seguito tutti i lavori preliminari, compresa la stesura della legge istitutiva.
Quali saranno i temi dell’indagine della Commissione appena costituita?
Il lavoro della bicamerale si concentrerà su quattro pilastri. In primo luogo verificherà la gestione degli istituti bancari rimasti coinvolti in situazioni  di crisi o dissesto, un punto che viene poi declinato in molti modi, come l’ indagine sulle modalità di raccolta dei soldi e i criteri di remunerazione dei  manager. Un altro tema sarà l’analisi degli effetti della crisi finanziaria globale sul nostro sistema bancario. Ci sarà poi un esame sull’efficacia dell’attività di vigilanza sul sistema bancario e sui mercati finanziari, ovvero il ruolo di Consob e Bankitalia. Infine un’analisi su quanto sia adeguata o meno l’attuale disciplina normativa. Insomma, dovremmo far emergere i vizi di sistema dando modo al prossimo Parlamento d’intervenire agevolmente e con rapidità. Solo così svolgeremo bene il nostro mestiere.
Il Pd ha insistito per questa legge, nonostante alcuni sostengano che l’abbia subita
Il Partito democratico ha seguito con attenzione l’istituzione della Commissione. L’ha voluta fortemente. E soprattutto ha contrastato le speculazioni fatte dalle opposizioni, che hanno mescolato cose completamente diverse tra loro come il tema della vigilanza che non ha funzionato e il tema dei rimborsi. Il lavoro della bicamerale sarà dunque un’occasione per rimettere ordine a tutti questi aspetti e allo stesso tempo sarà utile a sottolineare l’azione dei governi a guida Pd che ha permesso di salvare posti di lavoro, tessuti imprenditoriali e soprattutto salvare i risparmiatori. Se infatti avessimo applicato in maniera passiva le norme europee, di sicuro non avremmo potuto fare tutti quegli interventi a favore dei risparmio, che invece sono stati fondamentali.
Qualcuno critica l’elezione di Casini a Presidente mettendo in dubbio le sue competenze in fatto di banche.
Può non essere un esperto, è vero. Ma io credo che ci sia la necessità di una gestione politica della Commissione, per questo l’ho votato in maniera
convinta. È una persona che ha fatto il presidente della Camera e ha le carte in regola per evitare che si generino tensioni politiche.
Uno dei nodi principali riguarda i tempi a disposizione. La legge specifica che la fine dei lavori della commissione deve avvenire “entro un anno dalla costituzione e comunque entro la fine della Legislatura”.
Il lavoro che ci apprestiamo a fare è molto importante, sarà quindi intenso e arriverà a stravolgere la normale vita parlamentare. Ci sarà bisogno infatti
di lavorare anche in quelle giornate in cui i parlamentari sono a contatto con il loro territorio. Lavorare in fretta e bene, con gli adeguati approfondimenti. Insomma, smentiremo nei fatti chi sostiene che i tempi a disposizione non sono sufficienti.
Dopo il salvataggio dei due istituti veneti e la graduale riduzione delle sofferenze bancarie, i nostri istituti bancari sembrano navigare in acque meno torbide
Finalmente sta emergendo l’opera positiva svolta dai governi a guida Pd sul sistema bancario: una serie di interventi strutturali, non spot. È stato fatto un salto di qualità nell’arco degli ultimi 18 mesi e adesso si stanno raccogliendo i frutti. Lo stanno riconoscendo tutti, lo testimoniano i numeri, che vedono lo stock delle sofferenze bancarie in continuo calo.


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