«Ho letto sulle agenzie che il segretario del Partito democratico non ha condiviso la scelta del presidente del Consiglio, ma ha aggiunto che il loro rapporto di amicizia lo porta ad andare oltre». Mauro Maria Marino, vicepresidente in quota Pd della commissione parlamentare d`inchiesta sulle Banche, non si sbilancia sulla frattura tra il Nazareno e il premier Paolo Gentiloni sulla riconferma di Ignazio Visco alla guida di Bankitalia.
Marino, il Consiglio dei ministri ha approvato la nomina di Visco. Vince il premier e perde Renzi?
«Alla luce delle dichiarazioni che ha fatto Renzi e della scelta fatta da Gentiloni non ha vinto né perso nessuno. C`è un sistema Paese che ha fatto una scelta di continuità».
Come giudica l`assenza del sottosegretario Maria Elena Boschi, dei ministri Luca Lotti e Graziano Delrio?
«Non la giudico proprio. Può darsi che sia un elemento di presa di distanza conseguente a una valutazione politica».
È stato un errore di grammatica istituzionale presentare una mozione parlamentare che di fatto «sfiduciava» il governatore Visco?
«È evidente che siano competenze diverse. C`è una sensibilità politica espressa dal Pd in sede parlamentare, reazione alle mozioni presentate dal M5S e Lega Nord, che a mio parere la presidente Boldrini avrebbe dovuto dichiarare inammissibili. Sono stato per 8 anni presidente del consiglio comunale di Torino, da 4 e mezzo sono presidente della commissione Finanze e Tesoro e le dico che le avrei dichiarata inammissibile. Mi faccia dire anche un`altra cosa».
Prego.
«La competenza vera è della presidenza del Consiglio dei ministri, del consiglio superiore di Bankitalia e della presidenza della repubblica».
Era inammissibile anche la mozione del Pd?
«Certo, se erano inammissibili le altre era tutto inammissibile».
Nella storia della Repubblica non si ricordano mozioni di fatto di «sfiducia» ai danni dell`inquilino di Palazzo Koch.
«Non è vero. Ricordo che la Margherita aveva chiesto le dimissioni del governatore Fazio quando il governatore era ancora una carica a vita. C`è sempre stata una interlocuzione. Ai tempi di Tremonti nel 2005 si era cercato di diminuire l`indipendenza di Bankitalia».
Lei ha condiviso la decisione del Pd di mettere in discussione il profilo di Visco?
«Noi saremo chiamati ad indagare sugli atti di Bankitalia. Si figuri se mi pronuncio su queste cose».
Lo staff di Renzi avrebbe definito Visco «un`anatra zoppa». Che cosa ne pensa?
«Non faccio parte dello staff di Renzi. Sono, ripeto, il vicepresidente della commissione di inchiesta sulle Banche».


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