“Anche oggi il governo nell’Aula del Senato non ci ha dato risposte sull’aumento continuo del prezzo dei carburanti, un tema che pesa direttamente sulla vita quotidiana di famiglie e imprese. Sappiamo che sono tanti e complessi i fattori che determinano questa situazione, dalle tensioni internazionali con le guerre in Ucraina e in Medio Oriente alla limitazione del traffico nel canale di Suez alle fluttuazioni dei prezzi, ma a pesare dopo due anni e mezzo sono anche le scelte del governo. La bolla di irrealtà costruita dall’Esecutivo non regge più. Il governo esca dalla bolla e intervenga subito contro il caro vita”. Lo ha detto nell’Aula del Senato il senatore Andrea Martella, segretario regionale del Pd in Veneto. “Sono lontani – ha proseguito Martella – i tempi della propaganda di destra, quando un’indignata Giorgia Meloni denunciava sui social che su 50 euro di spesa in carburanti, 35 andavano allo Stato e invocava l’abolizione delle accise. Ora al governo fa il contrario: con il recente decreto legislativo ha operato un riallineamento, con il conseguente aumento delle accise del gasolio, con leggi di bilancio ha cancellato la sterilizzazione delle accise voluta dal governo Draghi e ha introdotto l’obbligo di esporre nei distributori il cartello con il prezzo medio regionale dei carburanti, un provvedimento inutile. Agli aumenti del prezzo dei carburanti, si aggiungono gli incrementi dei prezzi dei servizi essenziali, delle tariffe dell’acqua, delle bollette elettriche, del gas, dei pedaggi autostradali, delle Rc auto, del caro affitti che nelle città ha raggiunto limiti emergenziali. Per quanto ancora potrà il governo ignorare gli incrementi dei beni di beni di prima necessità, del cibo, delle spese scolastiche? Emana un decreto dietro l’altro senza incidere sui fondamentali dell’economia, mentre il potere di acquisto di stipendi e pensioni è falcidiato dal caro prezzi”.


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