E ora “non sarebbe male che tutti quei
politici che hanno esultato per la vittoria di Trump oggi
dicessero alle imprese venete una parola semplice e chiara:
scusate. Magari a partire dall’imminente Vinitaly”. Questo
perchè “per settimane la destra italiana, da Meloni a Zaia, ha
scelto di non agire, sperando che un atteggiamento di sudditanza
verso Trump avrebbe risparmiato l’Italia e la sua economia.
Salvini, in particolare, ha applaudito entusiasta a tutte le
iniziative anti-europee dell’amministrazione Trump, arrivando a
definire anche in queste ore i dazi come ‘un’opportunità per le
nostre imprese'”, ma ora “il risultato è sotto gli occhi di
tutti: l’Italia, e quindi il Veneto, si trovano ora colpiti dai
nuovi dazi del 20% imposti all’Europa. Nessun trattamento
speciale, nessuna clemenza, nessuna politica di favore”. Lo dice
il senatore Andrea Martella, segretario regionale del Pd del
Veneto.
“Da settimane suonavamo l’allarme, nel silenzio imbarazzato
della destra veneta e nazionale, e ora quell’allarme è divenuto
realtà. Per le imprese venete- prosegue Martella- questa è una
scelta devastante, considerando la nostra forte vocazione
all’export. Ribadiamo ancora una volta che la via d’uscita non è
nell’illusoria speranza, alimentata fino a pochi giorni fa anche
da Zaia, di improbabili trattamenti di favore: la soluzione
risiede nell’Europa, il più grande mercato unico al mondo,
un’unione economica con la forza necessaria per affrontare anche
questa crisi. Ma è fondamentale lavorare all’unisono, non certo
nell’illusione di poter fare da sé, come predicano i sovranisti e
la Lega di Salvini”.