Il ddl Calderoli sull’autonomia “è
un testo che genera confusione normativa, potenzialmente
dirompente per l’unità del Paese e privo delle necessarie
risorse finanziarie. Motivi sufficienti per giustificare il voto
contrario del Partito Democratico”. Lo ha annunciato oggi il
senatore e segretario regionale del PD Veneto, Andrea Martella.
“Non siamo certo contrari all’autonomia – ha affermato
Martella – ma questa legge non è concretamente attuabile, e non
produce effetti positivi per i cittadini e per le imprese.
Sembra più un’arma da brandire in vista delle prossime elezioni
europee. È un testo molto lontano da quello inizialmente
presentato, e molto lontano dalle richieste della Lega in
Veneto, e però rimane ambiguo, pieno di contraddizioni,
difficilmente applicabile e soprattutto privo di risorse
finanziarie”.
Anche l’introduzione Livelli essenziali delle prestazioni
(Lep) garantiti a tutti i cittadini su tutto il territorio
nazionale, per Martella “l’assunzione del vincolo di invarianza
finanziaria delle risorse rischia di confermare le attuali
prestazioni erogate dallo Stato nei vari territori e sul piano
finanziario, confermando la vituperata spesa storica. Non tutte
le materie potranno essere oggetto di autonomia. Sarebbe stato
più opportuno intervenire mediante legge costituzionale, come da
noi richiesto a suo tempo, in modo da sottrarne alla competenza
regionale alcune, come l’istruzione, le reti di comunicazione,
la produzione e distribuzione di energia, che, come tristemente
dimostrato dagli ultimi eventi che hanno interessato e
continuano a interessare il mondo intero, sarebbe meglio se
fossero di competenza statale”.
Infine non c’è più traccia “e questo è un bene – secondo
Martella – del residuo fiscale, né della trattenuta dei nove
decimi delle tasse sul territorio, sarebbe stato incostituzionale”.


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