“Sedici anni fa nasceva il Pd e la sfida
di allora di costruire un pensiero nuovo, oggi è ancora più attuale. A
un anno dalla vittoria delle destre il giudizio non può che essere
molto negativo: questo è il governo dello scaricabarile, dal Pnrr alla
questione dei migranti; un governo in difficoltà, con alcuni nodi che
vengono al pettine, come i pasticci sulle accise, il fallimento sul
superbonus e i tagli alla sanità”. Lo ha detto il senatore e
segretario regionale del Pd Veneto, Andrea Martella, intervenendo alla
festa di DEMS in corso a Rimini.
“Le ricadute di questa situazione sono evidenti nella legge di
bilancio, una manovra debole e non in grado di creare crescita. C’è
un’assenza di visione e strategia e si iniziano a vedere le prime
divisioni interne con un Salvini che sta portando avanti una propria
agenda di annunci indipendente da quella del governo. Tutto questo
chiama in causa il Pd e il centrosinistra, la costruzione di
un’alternativa sociale e la necessità di rafforzarne la credibilità.
In questo contesto rientra la manifestazione dell’11 novembre con la
mobilitazione sulla sanità pubblica e l’obiettivo della costruzione di
una alleanza politica, in vista delle prossime elezioni europee,
amministrative e regionali”.
“Dispiace che il presidente De Luca personalizzi il dibattito sul terzo mandato.
Non è questo il punto perché il vero tema è quello dei pesi e dei
contrappesi, della concentrazione di poteri in un’unica persona per
lunghissimi periodi e il rischio di creazione di feudi personali.
Come PD Veneto abbiamo già affrontato pubblicamente la questione
a prescindere da colori ed obiettivi politici e senza riferimenti
alle singole persone, anche perché riguarda esponenti di diverse
forze politiche, dal PD alla Lega. Un partito, una comunità,
deve essere in grado di preparare e rinnovare la propria classe
dirigente. Se ha bisogno di un salvatore a tempo indeterminato,
è perduta”.


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