Interrogazione dem alla Presidente del Consiglio e ai Ministri dell’economia e delle infrastrutture

“Il 25 maggio scorso, Deutsche Lufthansa AG ha raggiunto un accordo con il Ministero dell’economia e delle finanze per l’acquisizione di una partecipazione di minoranza nella compagnia di bandiera italiana ITA Airways (Italia Trasporto Aereo S.p.A.). Nonostante l’accordo sia stato valutato dalle parti in termini positivi, rimangono diverse criticità e questioni aperte che necessitano di chiarimenti, non essendo stati resi pubblici tutti i dettagli relativi all’accordo.

In particolare la prima criticità riguarda la cessione delle bande orarie o slot, già di Alitalia e trasferite ad ITA ed ora, in base all’accordo, a Lufthansa. L’accordo stipulato per la cessione di ITA a Lufthansa non si configura, allo stato attuale, come una cessione di ramo d’azienda e, pertanto, il previsto passaggio dei suddetti slot sarebbe in palese contrasto con la normativa europea. La seconda criticità riguarda il valore di mercato delle bande orarie assegnate a ITA, che per il solo aeroporto di Linate raggiungono una stima ricompresa tra 700 e 800 milioni di euro. Si tratta di un valore molto superiore all’impegno finanziario sostenuto da Lufthansa per la partecipazione del 41 per cento in ITA, e di conseguenza una enorme sottovalutazione complessiva del valore di ITA, a danno dell’interesse economico e finanziario del nostro Paese. Altra criticità che emerge dalle notizie sull’accordo riguarda il passaggio definitivo di ITA a Lufthansa. Per come è stato impostato l’accordo sulla cessione della seconda parte delle quote del MEF a Lufthansa, la compagnia tedesca potrebbe mantenere ITA Airways in passivo o con un leggero attivo, senza farla sviluppare oltre una certa soglia in modo da non pagare a prezzi più alti per le restanti quote di partecipazione azionaria da acquisire dal MEF, concentrando eventuali investimenti in un secondo momento.

Vi è, inoltre, incertezza sul futuro ruolo degli aeroporti italiani, a partire dall’aeroporto di Milano Malpensa, e le ricadute dell’accordo sulla mobilità per i passeggeri del trasporto aereo sul territorio nazionale e sul turismo.

Per questo con una interrogazione, a mia prima firma e sottoscritta da molti altri senatori dem, chiediamo di sapere, alla luce dei fatti esposti, ‘se il governo intenda procedere alla divulgazione dettagliata dei contenuti dell’accordo raggiunto tra il Ministero dell’economia e delle finanze e Deutsche Lufthansa AG lo scorso 25 maggio, consentendo al Parlamento e ai cittadini di essere pienamente informati’;

‘se ritenga che i termini del suddetto Accordo garantiscano un esito certo all’acquisizione della partecipazione di maggioranza azionaria di ITA da parte di Deutsche Lufthansa AG dopo il 2025 e quali garanzie siano state ottenute in sede di accordo in merito al Piano industriale e affinché sia assicurato il pieno rilancio della compagnia aerea, la crescita occupazionale e del fatturato e il miglioramento dell’offerta e dei sevizi per i passeggeri, che rappresentano fattori determinanti anche per la cessione delle restanti quote azionarie di ITA a un valore quanto più alto possibile’;

‘quali opzioni alternative il Governo abbia previsto per il futuro di ITA qualora l’Accordo di cui in premessa non riceva il via libera da parte delle rilevanti autorità europee e nazionali o nel caso in cui Deutsche Lufthansa AG intenda esercitare il diritto di recesso dall’Accordo’;

‘se in sede di Accordo siano stati attentamente valutati tutti gli asset di ITA e in particolare il valore degli slot che appaiono molto superiori all’impegno finanziario sostenuto da Deutsche Lufthansa AG Lufthansa per la partecipazione del 41 per cento in ITA; se il previsto trasferimento degli slot, nei termini di cui in premessa, sia compatibile con la vigente normativa di cui all’articolo 8-bis del regolamento del Consiglio (CEE) n. 95/93 del 18 gennaio 1993 e se sia stato previsto nell’Accordo un impegno da parte di Deutsche Lufthansa AG affinché sia garantito il diritto di tutti i lavoratori ex Alitalia a essere ricompresi nell’organico di ITA nel caso in cui sia accertato dalle autorità europee o dai giudici il passaggio di “ ramo d’azienda’;

‘se il Ministro in indirizzo sia in grado di stimare l’impatto dell’Accordo di cui in premessa sulla continuità territoriale, sul traffico passeggeri negli aeroporti del nostro Paese nel medio e lungo periodo, nonché sulle rotte nazionali e internazionali che riguardano gli aeroporti italiani e sul settore del turismo del nostro Paese’“. Così il senatore del Pd Andrea Martella.


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