IL DIBATTITO

Sarà il Partito Democratico del Veneto a dare una veste normativa ai “paletti” di Confindustria sull’autonomia differenziata. Lo sottolinea il segretario regionale Andrea Martella, annunciando che «nei prossimi giorni» depositerà al Senato il disegno di legge di revisione costituzionale annunciato a dicembre e mirato a ridurre le materie devolvibili dallo Stato alle Regioni. Allora la proposta era apparsa come l’iniziativa di una forza di opposizione, come tale destinata a infrangersi contro il testo che il ministro Roberto Caldero li porterà martedì al pre-Consiglio di Palazzo Chigi, ma ora la mossa assume un valore diverso, visto l’appello dell’associazione di categoria a togliere l’energia e le reti dall’elenco delle competenze richieste dal governatore Luca Zaia.
LO STRALCIO
Martella non si illude: «Mi è chiaro che, con una maggioranza di centrodestra, è ben difficile che venga approvato il mio progetto. Ma credo sia giusto porre il tema, tanto più alla luce della posizione espressa nel convegno di Venezia dagli Industriali, che trovo molto equilibrata. L’autonomia è un processo di riforma necessario e importante che deve essere realizzato, ma non come pensano Calderoli e Zaia». E allora come? «Innanzi tutto – afferma dem – occorre una legge-quadro che garantisca l’unità del Paese, i Livelli essenziali delle prestazioni uguali per tutti i cittadini. In secondo luogo è opportuno che l’autonomia riguardi alcune materie fondamentali che per noi sono sicuramente il sostegno all’internazionalizzazione delle imprese, la formazione professionale e le politiche del lavoro. Altre invece, come correttamente evidenziato da Confindustria sono ormai state superate dalla globalizzazione, dalla pandemia e dalla guerra. Per questo al disegno di legge che sto per presentare propone di togliere dall’articolo 117 della Costituzione l’energia, che è sempre più una questione di politica globale strategica, ma anche le grandi reti di trasporto e di navigazione, le competenze sulle banche e l’istruzione, la quale deve rimanere un fattore di coesione nazionale». Il segretario veneto del Pd peraltro ricorda che «l’autonomia può essere fatta anche a Carta invariata, scegliendo meno materie». Come a dire che, al di là del possibile stralcio di queste competenze dall’elenco di quelle ottenibili, Zaia potrebbe comunque cambiare strategia e chiederne di meno rispetto alla lista finora reclamata. «Piuttosto che continuare con la retorica delle 23 materie e dei 9 decimi di gettito fiscale da trattenere – punge Martella- credo sarebbe meglio concentrarsi sulle questioni fondamentali. Ho notato con piacere la posizione degli Industriali e vedo che sta emergendo con forza il tema della gradualità, per cui mi auguro che si possa aprire un tavolo dl confronto reale. Anche se è evidente che nella maggioranza ci sono impostazioni profondamente diverse tra Lega e Fratelli d’Italia, per cui voglio proprio vedere cosa accadrà in Consiglio dei ministri la prossima settimana».