Andrea Martella è il segretario ragionale del Partito Democratico ma anche il senatore che ha firmato un disegno di legge alternativo a quello del ministro per gli Affari regionali, Roberto Calderoli.
Martella domani (oggi ndr), dopo due rinvii, scade la dead line per presentare gli emendamenti alla riforma, quanti saranno?
«Gli emendamenti del Pd sull`autonomia sono circa 200. Un pacchetto corposo che spiega come l`autonomia dovrebbe realizzarsi in modo equilibrato e cooperativo per migliorare la vita dei cittadini. Le proposte che abbiamo avanzato qui in Veneto sono ben presenti. Innanzitutto l`autonomia non può essere realizzata su tutte le materie per questo abbiamo presentato un disegno di legge costituzionale che ne modifichi l`elenco eliminando scuola, energia, grandi reti di trasporto e comunicazione e banche. Altro punto cruciale: i Lep (livelli essenziali delle prestazioni ndr) vanno fatti attraverso una legge e non attraverso un Dpcm (decreto del presidente del consiglio dei ministri ndr). Infine, ma non certo per importanza, rispetto al disegno di legge del ministro Calderoli, il Parlamento deve essere maggiormente coinvolto nella definizione e approvazione delle intese con le singole regioni».
Nei giorni scorsi, dopo quelle di Anna Finocchiaro, sono pervenute le dimissioni di altri quattro esponenti di spicco del Comitato per la definizione dei Lep, il Clep: Giuliano Amato, Franco Gallo, Alessandro Pajno e Franco Bassanini. Calderoli ha parlato di «pressioni politiche» lasciando intendere che dietro questa scelta c`è una sorta di manovra a tenaglia per bloccare l`autonomia differenziata…
«Dopo le dimissioni di uomini dello Stato di questa levatura sarebbe opportuno che il governo si fermasse e approfondisse la materia a partire dal punto fondamentale posto anche dai dimissionari: le risorse finanziarie. Il ddl Calderoli parla di invarianza finanziaria ma appare evidente, ormai, che così non potrebbe essere. Dalle audizioni in commissione, poi, emerge un quadro molto complicato. Continuare ad accanirsi su un disegno di legge che appare senza grandi prospettive non è dignitoso per il governo. Sia chiaro, il nostro non è un no all`autonomia ma sono critiche di merito molto precise e circostanziate mentre il governo sta procedendo con un`impostazione ideologica. Ho l`impressione che vogliano mantenere questa linea da campagna elettorale fino alle Europee del prossimo anno».
L`altro tema caldo è quello sul limite ai mandati, qual è la sua posizione?
«Luca Zaia e Vincenzo De Luca sono due facce della stessa medaglia sotto questo profilo. E lo dico perché la mia posizione sul terzo mandato parte da un presupposto: non è una questione personale. Discutere della non rieleggibilità allo scadere del secondo mandato del presidente di una Regione, nel caso di Zaia sarebbe addirittura il terzo, significa porsi sul terreno delicatissimo dei pesi e contrappesi che permettono ad una democrazia di funzionare. Sgombriamo il campo da equivoci: parliamo di una questione che non riguarda le singole persone, che non riguarda solo Zaia perché tocca esponenti anche del Pd. Il limite dei due mandati per le cariche che elette direttamente dai cittadini esercitano un potere esecutivo, resta indispensabile per mantenere un confine temporale e arginare la concentrazione dei poteri in un`unica figura».
Il presidente Zaia fa presente che la richiesta gli arriva sempre più spesso dai cittadini…
«Ho presente l`obiezione: se una persona è capace, perché impedirle di continuare a servire in ambito pubblico? La risposta è che una comunità deve essere in grado di preparare la propria classe dirigente e che il ricambio è ossigeno per la democrazia».
La Corte dei Conti ha parificato il bilancio regionale, qual è la sua valutazione?
«Il punto critico è la sanità. I soldi spesi per i medici a gettone, 68 milioni, evidenziano il fatto che, pur essendo una sanità con eccellenti professionisti, la governance non è più in grado di dare risposte adeguate. Le liste d`attese sono infinite per la mancanza di medici e infermieri così come lo sono le code in pronto soccorso. E mancano i medici di base. Se i cittadini si devono rivolgere al privato c`è che qualcosa non va».


Ne Parlano