Il governo ascolti l’appello del Cdr della Rai del Veneto e si attivi per scongiurare la vendita di Palazzo Labia, storica sede regionale della Rai. Lo chiede il senatore Andrea Martella, segretario regionale del Pd del Veneto, in un’interrogazione a risposta orale depositata oggi e rivolta ai ministri dell’Economia e Finanze e delle Imprese e del Made in Italy e della Cultura.

Palazzo Labia è stato inserito in un progetto di dismissione di una parte del patrimonio immobiliare aziendale, con la cessione di alcune sedi, tra cui la sede Rai di Corso Sempione a Milano, quelle di Genova e Firenze oltre a alcune proprietà nella capitale. La sede veneziana, scrive Martella è “una delle più belle e prestigiose in ambito nazionale e la vendita appare dettata da una logica esclusivamente di carattere finanziario e contabile che ne ignora il valore storico, artistico e simbolico”.

“L’assemblea di redazione della Tgr Veneto – sottolinea Martella – riunitasi in via straordinaria ha respinto ogni ipotesi circolata in merito alla vendita di Palazzo Labia, sede regionale della Rai. I giornalisti della sede Rai del Veneto con il proprio documento hanno voluto denunciare il rischio concreto che un importante segmento del patrimonio immobiliare della Rai, rappresentato in primis da Palazzo Labia possa finire in mani private, oggetto magari di speculazioni immobiliari. La sede veneziana, che ospita il ciclo di affreschi di Giambattista Tiepolo, ha un prestigio e un valore storico e artistico che la rende unica nel patrimonio della Rai e i giornalisti hanno rivolto un forte appello sensibilizzando anche l’opinione pubblica affinché si scongiuri la perdita di un bene così prezioso”.

Nell’interrogazione si chiede di “sapere se il Governo, per quanto di propria competenza, intenda confrontarsi con i vertici Rai per scongiurare la dismissione di Palazzo Labia e, qualora l’azienda intendesse proseguire, di esercitare attraverso il ministero della Cultura il diritto di prelazione per l’acquisizione del palazzo, tutelando anche i capolavori artistici in esso contenuti”.


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