“Il porto di Venezia, una delle
infrastrutture strategiche più importanti del nostro Paese, è
ancora senza prospettive a causa dello scontro di potere tra
Lega e Fratelli d’Italia. Mentre Genova, Livorno, La Spezia e
Taranto hanno già i loro nuovi vertici, Venezia resta al palo. E
non per ragioni tecniche, ma per pura lotta politica”. Lo
dichiara il senatore Andrea Martella, segretario regionale del
Partito Democratico del Veneto.
“Lo stallo sulle nomine – prosegue Martella – è solo l’ultimo
sintomo del degrado politico in cui il centrodestra ha
precipitato il Veneto. La stessa paralisi che pesa sulle scelte
strategiche per il futuro della regione, dalla data del voto
alla candidatura, fino all’ipotesi surreale di rinviare tutto al
2026 per prendere tempo, si riflette ora anche sull’economia
reale. La gestione delle infrastrutture vitali come il porto di
Venezia non può essere ridotta a un trofeo da spartire tra
partiti in guerra tra loro. Non è accettabile che imprese,
lavoratori e territori restino ostaggio delle faide interne al
centrodestra. Questa è la vera emergenza del Veneto e di
Venezia: una destra che pensa solo a sé stessa, alle proprie
poltrone, e considera economia, famiglie e imprese come
variabili secondarie. È ora – conclude – di restituire serietà,
responsabilità e strategia alla guida della nostra regione”.


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