“Il tema della revisione del sistema degli incentivi si pone ormai nel dibattito pubblico da parecchio tempo.
È un’esigenza condivisa sia a livello istituzionale che tra le parti sociali, in particolare in questa fase, nel pieno dei processi di transizione in atto con le nuove tecnologie, la digitalizzazione, l’intelligenza artificiale, l’ecologizzazione delle produzioni.
Questo disegno di legge è un collegato alla manovra di bilancio e ha nel PNRR la sua genesi.
Per questo siamo preoccupati. Di fronte ai ritardi, alla scarsa trasparenza, ai troppi miliardi e ai tanti progetti già finiti nel cestino.
Soprattutto di fronte all’evidenza di un governo che sul PNRR ha un problema che è soprattutto culturale, perché fin dall’origine non lo ha condiviso e continua a vederlo come un obbligo, come un fastidio, e non come una straordinaria e irripetibile opportunità.
Siamo di fronte ad un provvedimento, che nella sua versione originaria presentava numerosi aspetti critici, migliorato dalle nostre proposte di modifica: penso al principio per cui occorre assicurare alle imprese l’accessibilità ai contenuti e la trasparenza delle procedure, penso a quello della strategicità dell’interesse nazionale, penso all’obiettivo di razionalizzare gli incentivi lasciando però alle Regioni autonomia nell’individuazione di ulteriori modelli per l’attuazione di specifici interventi mirati, penso alla ricognizione e la sistematizzazione delle misure di incentivazione. Ricordo l’attenzione alla crescita dimensionale e all’aggregazione tra imprese, il rispetto dei tempi delle attività istruttorie, e infine ricordo il coinvolgimento attivo delle associazioni di categoria.
L’elenco delle criticità rimane lungo ma il limite grande di questo provvedimento è, in fondo, il limite di questo governo: affrontare una delega di questa portata senza accompagnarla ad una visione, ad una strategia compiuta, non dà il necessario impulso al rilancio del sistema delle imprese. Servirebbe una politica industriale che il governo sta mostrando di non avere.
Il nostro, oggi, sarà un voto di astensione in considerazione dei molti miglioramenti introdotti”. Così il senatore del Pd Andrea Martella, in dichiarazione di voto sul Dl Incentivi.


Ne Parlano