“Non è sufficiente stanziare risorse per far fronte alla situazione debitoria che vede interessate la società Acciaierie d’Italia S.p.A. e l’impianto siderurgico di Taranto. Emerge chiaramente la necessità di implementare un vero e proprio piano di investimento, così come è emerso dalle audizioni effettuate dalla Commissione”. Lo afferma il senatore del Pd Andrea Martella a proposito del decreto sugli impianti di interesse strategico nazionali, in discussione in commissione Industria a Palazzo Madama. “Per queste ragioni il Gruppo del Partito Democratico ha presentato emendamenti che mirano ad una modifica del testo, tenendo conto delle numerose osservazioni formulate, nel corso del ciclo di audizioni, dai rappresentanti di istituzioni, organizzazioni sindacali, associazioni economiche ed ambientaliste. La difficile situazione dell’impianto siderurgico di Taranto, infatti, richiede un approccio sostanziale a tematiche, come quelle relative ad un accordo di programma ed alla governance, nell’ambito di un vero piano di rilancio industriale, superando la necessità contingente del semplice risanamento della situazione debitoria”. “Nel dettaglio – sottolinea Martella – il Pd chiede l’istituzione di un tavolo istituzionale presso il Ministero delle imprese e del Made in Italy, allo scopo di predisporre un accordo di programma pluriennale relativo alle misure patrimoniali. La proposta, peraltro, si raccorda con la richiesta di istituire presso la Presidenza del Consiglio, una cabina di regia per garantire la continuità produttiva dell’impianto di Taranto. Ulteriori proposte emendative sono volte a garantire il rilancio produttivo ed occupazionale del sito, sia il reperimento di risorse per garantire la tutela della salute ed il risanamento ambientale. Altri emendamenti riguardano la responsabilità amministrativa, l’istituto del sequestro ed il cosiddetto “scudo penale”, con una proposta soppressiva ed una modificativa avente ad oggetto la tutela della salute e della sicurezza sul posto di lavoro. Riteniamo che nell’affrontare questa delicata situazione, non venga messa in gioco soltanto la credibilità del governo pro tempore, bensì quella dell’intero Paese e sarebbe pertanto un errore non affrontare in modo approfondito le questioni poste”, conclude Martella.


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