“Con questo ddl ci stiamo occupando di una realtà importante del nostro Paese: 3.500 degli 8000 comuni sono montani e sono abitati da 7 milioni di persone. Si dovrebbe quindi affrontare il tema ‘montagna’ con una visione ampia, ma le ambizioni di dare risposte alle comunità montane e alle aree interne vengono deluse da questo disegno di legge, che non stanzia sufficienti risorse. Eppure disinvestire sulla montagna significa scarsa manutenzione idraulica, meno cura degli alvei dei fiumi e della forestazione, con conseguenze drammatiche a causa dei cambiamenti climatici. Ancora una volta siamo di fronte all’incoerenza della maggioranza tra i titoli del ddl e i fatti concreti. Che semplicemente, non ci sono”. Lo ha detto in Aula il senatore Andrea Martella, segretario regionale del Pd in veneto, nel suo intervento in Aula.
“Il centrodestra – ha proseguito Martella – è stato sordo all’esigenza di riclassificare i Comuni montani, di rideterminare il fabbisogno dei medici specialisti, di finanziare la telemedicina, di riconsiderare il criterio numerico per le scuole di montagna, di potenziare i servizi sociali, di dare incentivi alle giovani coppie, di sostenere la creazione di imprese, di potenziare le infrastrutture di collegamento fisico e digitale, di favorire il recupero del patrimonio edilizio pubblico e privato, di supportare le attività commerciali, le edicole, i distributori di carburante. Negando i servizi, i comuni di montagna continueranno a spopolarsi. Noi come gruppo Pd rivendichiamo l’approvazione di un emendamento sul sostegno finanziario locale: Regioni e Comuni, nell’ambito delle proprie competenze, potranno definire ulteriori sistemi di agevolazione, riduzione ed esenzione da tasse, tributi e imposte di loro competenza. Resta il fatto che questa legge, lo diciamo con grande rammarico, è l’ennesima occasione mancata per la montagna”.