Una richiesta ai ministeri delle imprese e made in Italy, e del Lavoro, di “convocare i tempi rapidi le parti coinvolte presso un apposito tavolo ministeriale, al fine di individuare soluzioni per scongiurare il disimpegno da parte del Gruppo Safilo verso l’impianto di Longarone, salvaguardandone gli attuali livelli occupazionali”, viene avanzata in un’interrogazione a risposta immediata depositata oggi dal sen Andrea Martella (Pd). Martella ricorda che “nel corso degli ultimi giorni sarebbero aumentate le preoccupazioni in merito al futuro dello stabilimento di Longarone, in provincia di Belluno”; ipotesi di chiusura “sarebbero emerse con una certa nettezza a seguito dell’incontro avvenuto lo scorso 26 gennaio presso la sede della Regione Veneto tra azienda e sindacati, alla presenza dell’assessore regionale al Lavoro Elena Donazzan”. L’impianto bellunese, sottolinea l’esponente dem, fu realizzato “anche sulla base di una precisa volontà di rilancio del territorio colpito dalla tragedia del Vajont” e occupa 472 dipendenti. Martella denuncia inoltre che “il disimpegno da parte del Gruppo verso l’impianto bellunese si potrebbe concretizzare nonostante un quadro economico aziendale molto favorevole, con una capacità espansiva molte forte registrata nell’ultimo periodo, pari a circa l’11% in più rispetto all’anno precedente” e che “vi sono state già nel corso degli ultimi anni misure di contrazione del personale”.


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