“I dati diffusi sulla Cassa Integrazione nel Veneto non
possono lasciarci indifferenti. Con
63,6 milioni di ore autorizzate nei primi nove mesi del 2024,
oltre tre volte il livello pre-Covid, la nostra regione registra
numeri preoccupanti. Belluno è la prima provincia in Italia per
ore medie autorizzate per impresa, Vicenza è la quinta, e tutte
le aree industriali del Veneto sono in affanno. Aumenti del 70%
rispetto all’anno scorso in diverse province confermano che
siamo di fronte a un segnale d’allarme, che si aggiunge ad altri
registrati in questi mesi”. Così Andrea Martella, segretario
regionale del Pd, il quale sottolinea che, “pur nel contesto di
una regione che rimane una delle aree produttive più importanti
del Paese, questi dati impongono una riflessione seria: «Il
Veneto ha bisogno di una visione di futuro, ma il centrodestra è
troppo occupato a litigare su chi dovrà ‘gestirlo’, come se
fosse una proprietà da spartire. Una logica padronale e
arrogante che non risponde alle sfide del lavoro, delle imprese
e dello sviluppo”.
Per il Pd, la risposta non può essere quella di ignorare i
segnali di crisi, ma di inserirli in una strategia di rilancio.
“Il nostro Patto per la crescita del Veneto propone interventi
concreti, come il rifinanziamento integrale del Fondo Automotive
per sostenere un settore cruciale per la nostra economia e
migliaia di lavoratori e imprese dell’indotto. Servono incentivi
per l’efficientamento energetico e la riqualificazione sismica
degli edifici, che potrebbero rilanciare l’edilizia e garantire
benefici occupazionali. È indispensabile anche promuovere
l’autoproduzione di energia rinnovabile per le PMI, istituendo
un Fondo dedicato per supportare la transizione energetica”.
Martella evidenzia poi l’importanza di agire sul fronte del
lavoro e delle competenze: “chiediamo sgravi per i contratti di
apprendistato e l’istituzione di un Fondo per la formazione
professionale, così da preparare i lavoratori e le imprese alle
sfide della transizione digitale ed ecologica. Inoltre, serve un
impegno per accelerare la digitalizzazione e favorire la
crescita dimensionale e l’internazionalizzazione delle nostre
imprese, perché solo così il Veneto potrà tornare a essere un
modello competitivo e attrattivo”. “Il Veneto – conclude – non
può più permettersi di essere ostaggio delle divisioni del
centrodestra, che pensa solo alle poltrone e non alle soluzioni.
Il Partito Democratico continuerà a lavorare per un’idea di
sviluppo che tenga insieme crescita economica, qualità della
vita e sostenibilità”.


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