“Dopo il suicidio di un detenuto al Santa Maria maggiore di Venezia, a inizio ottobre c’è stato l’ennesimo suicidio, questa volta a Vicenza. Secondo l’ultimo report del garante dei detenuti, i detenuti suicidi sono già 72 dall’inizio dell’anno, un dato in crescita rispetto al 2023. Il sovraffollamento delle carceri in Veneto è del 160%. La casa circondariale di Venezia versa in condizioni drammatiche, nonostante gli sforzi e l’iniziativa encomiabili della direzione, degli agenti e degli operatori. Sul Santa Maria Maggiore chiediamo interventi immediati per migliorare la qualità della vita della popolazione carceraria e per gli operatori. E lo chiediamo a un governo che con il ‘decreto carceri’ non ha risolto i problemi e che con il massiccio ideologico ricorso al diritto penale aggrava le criticità e non aiuta a risolvere i problemi”. Lo ha detto nell’Aula del Senato Andrea Martella, segretario regionale del Pd Veneto.
“A Santa Maria Maggiore – ha proseguito Martella – sono presenti 258 detenuti, ce ne dovrebbero essere 159. A ottobre il sovraffollamento ha superato il 161%, il secondo più alto del Veneto dopo la casa circondariale di Treviso. Il lavoro riguarda solo 70 detenuti, non sono garantiti i 3 metri quadrati calpestabili e la divisione fra adulti e giovani adulti. Antigone e Nessuno tocchi Caino segnalano lo scarso livello di manutenzione infrastrutturale e l’assenza di spazi per la socialità. Nel 2024 ci sono stati oltre cento casi di autolesionismo. I sindacati di polizia segnalano 60 ‘eventi critici’ e decine di aggressioni ai danni del personale. La polizia penitenziaria è sotto organico, al 70%.
Un quadro davvero drammatico. Di fronte a tutto questo l’approccio securitario e panpenalista del governo peggiora la situazione. Invece di alleggerire il sovraffollamento, le carceri rischiano di esplodere. Occorre investire sul reinserimento sociale, sul fine rieducativo della pena, sul lavoro, sulla formazione, sugli organici, e questo non è tempo perso”.


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