Proviamo a costruire un punto di vista diverso rispetto a quella sorta di pensiero unico, ormai anche un po’ arido, che accompagna questo esasperato pragmatismo che contraddistingue il GOVERNO regionale”. Lo ha affermato il segretario regionale veneto del partito democratico, Andrea Martella, presentando oggi a Padova gli atti di un seminario sul ‘nuovo Veneto’ svoltosi a dicembre. “La buona politica, tanto più in una stagione di profondi cambiamenti degli scenari economici e sociali – ha proseguito Martella – ha bisogno di dotarsi di un pensiero e di strategie condivise per affrontare le nuove sfide. È con questo spirito, consapevoli che la nostra regione si avvia a chiudere la lunga parentesi che, da Galan a Zaia, ha segnato una politica dalla fine del secolo scorso al primo quarto dell’attuale, che abbiamo deciso di intraprendere un percorso, fatto di analisi e di confronti con le molteplici realtà sociali e territoriali che caratterizzano la nostra regione. Per il responsabile del forum PD Autonomia e regionalismo, Ivo Rossi, lo scopo è “uscire dal corridoio della A4 e della A13, fatto di città fra le più innovative di tutto i Paese, che dopo la vittoria di Possamai a Vicenza sono a guida centrosinistra, per inoltrarci nella pedemontana e nelle aree marginali ma non meno significative”. “Dopo la lunga stagione leghista, che nelle guerre interne mostra la fine di un ciclo – ha commentato Vanessa Camani, vicecapogruppo in Consiglio regionale – è un dovere esplorare nuovi sentieri, costruire nuove alleanze sociali, unire e dare voce a territori altamente dinamici a fronte di una politica che anziché progettare il futuro si limita a raccontare il presente”. A settembre il Partito democratico del Veneto presenterà il programma di una due giorni dedicata al mondo del lavoro e delle imprese, ai fabbisogni infrastrutturali e di sicurezza del territorio


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