“Abbiamo avuto negli ultimi tempi, tante, troppe occasioni di manifestare cordoglio e solidarietà. Questa volta sentiamo che il colpo è stato più forte, più profondo. Per l’efferata dinamica dell’attacco o perché tra le vittime innocenti si annoverano molti bambini.

A nome delle senatrici e dei senatori del PD ripetiamo allora, con più forza, la nostra condanna e la nostra vicinanza ai familiari delle vittime, alla città di Nizza, al popolo francese. Le parole che più frequentemente definiscono la strage di Nizza sono orrore, crudeltà, assurdità. Le ritroviamo nella lettera inviata da tutti i Capigruppo del Senato all’Ambasciatrice di Francia a Roma. Iniziativa giusta e lodevole. Queste terribili parole non possono risuonare solo per pochi giorni ed essere poi sostituite dai contrasti sul come fronteggiare il terrorismo”. Lo ha detto il senatore Claudio Martini, vicepresidente vicario del gruppo del Pd, nel suo intervento in Aula per ricordare le vittime della strage di Nizza.

“L’abisso culturale ed esistenziale in cui il terrorismo vuole condurci – ha proseguito Martini  – è l’esatto opposto dell’immagine di vita e di socialità che esprimevano i tanti presenti al 14 luglio, data spartiacque  della storia moderna d’Europa. Violenza e terrore si possono vincere, e io penso che li vinceremo, con la fermezza e con l’intelligenza. Ma il prezzo sociale e culturale sarà pesante e duraturo, in termini di arretramento delle possibilità e della qualità del dialogo, dello scambio culturale, della cooperazione umana. La trappola dell’imbarbarimento è davanti a noi, spalancata e tentatrice. Un pensiero speciale va al popolo francese, alle sue istituzioni, alla sua cultura e storia. Il terrorismo jihadista ha colpito più volte quel Paese, cercando di sfregiare il messaggio universale che tutti riconosciamo nel motto ‘Egalité, liberté, fraternité’. Da Nizza arriva la chiamata ad una visione alta, matura, consapevole della politica. Rispetto alla gravità del momento colpisce la modestia e l’inadeguatezza di molte delle battaglie o delle scaramucce di casa nostra. Alle vittime di Nizza e di tutte le stragi, dobbiamo un impegno culturale e morale. Quello di non farci trascinare nel gorgo dell’impotenza e dell’irrilevanza, per omissione o per incapacità di capire, di pensare e agire in modo nuovo”.

 

 


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