‘Considero positivo questo decreto, ma è importante che il tema delle Tossicodipendenze venga affrontato nella sua complessità e non solo relegandolo a un problema di ordine pubblico’, lo afferma nel suo intervento in Aula la Senatrice Donella Mattesini, della commissione sanità del Senato e capogruppo Pd in commissione bicamerale infanzia e adolescenza, nel dibattito sul decreto Droga. ‘La tossicodipendenza deve essere rimessa al centro della nostra attenzione – prosegue mattesini – e la sua prevenzione deve diventare per noi un assillo a cui dare risposte concrete. I dati della gravità e della diffusione delle droghe parlano chiaro soprattutto per quanto riguarda la precocità dell’assunzione (55% di giovani tra i 15 e i 24 anni), il policonsumo e quindi la polidipendenza (cannabis+cocaina ecc), il potenziamento dei danni quando associato a uso dell’alcol e del tabacco, l’ uso delle droghe sintetiche e l’acquisto su internet. A questo proposito va aggiornata l’idea dello spaccio classico, ormai l’acquisto di droghe avviene sempre più attraverso internet’. ‘La risposta – sostiene la senatrice – non può essere solo con una revisione delle pene ma deve avvenire attraverso il rafforzamento della rete di prevenzione sul territorio, in particolare puntando sui Sert e sulle comunità che devono avere un ruolo strategico per la prevenzione del fenomeno anche per la cura e l’accoglienza dei ragazzi e l’assistenza alle famiglie. Non in tutte le Regioni purtroppo si è in grado di rispondere in modo adeguato all’espansione del fenomeno e la responsabilità è anche del taglio di finanziamenti agli Enti locali che non possono sostenere il costo di questi servizi’. ‘E’ quindi necessario – prosegue – che l’attuazione di questo decreto venga presa in carico da tutti noi. E al governo chiediamo, proprio alla luce di una prossima revisione del Titolo V, di sostenere gli Enti locali su questi temi reinvestendo nel welfare così da poter assicurare dei percorsi di cura e accoglienza sostanziali che possono recuperare alla vita e alla speranza molta della nostra gioventù’, conclude Mattesini.
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