‘L’aggravarsi della situazione richiede con urgenza un piano di azione nazionale contro la tratta, che definisca priorità, obbiettivi, attività concreta come indicato dalla Commissione Europea ( rapporto GRETA) con una specifica attenzione al tema dei minori’. Lo afferma la senatrice Donella Mattesini, capogrupppo Pd in commissione Bicamerale Infanzia e Adolescenza, in una mozione presentata al Senato e sottoscritta da numerosi senatori del Gruppo Pd.
‘La tratta degli esseri umani – denuncia Mattesini – è una piaga invisibile, tra i fenomeni criminali internazionali più diffusi e redditizi. Un crimine che porta in Italia migliaia di ragazzi provenienti da terre disagiate ed in guerra, nonché da Paesi Europei, molti dei quali reclutati nei Paesi di origine e trasportati in Italia contro la loro volontà.
‘I dati sono allarmanti: secondo Eurostat sono circa 5,5 milioni i bambini che nel mondo sono oggetto di adozioni illegali, sfruttamento sessuale e lavorativo, riduzione in schiavitù. Per l’Italia Save the Children, nel dossier ‘Piccoli schiavi invisibili’ presentato nell’agosto 2014, denuncia, nel triennio 2010-2012, di ben 6.572 il numero delle persone vittime di tratta, di cui il 15% bambini, pari al 22% delle vittime europee; e per il Ministero degli Interni i minori stranieri presenti nel territorio nazionale sono alla data del 31 dicembre 2014 circa 14.243 e di questi oltre 3.00 sono irreperibili. Cifre a cui vanno aggiunti più di 6000 migranti che dal 1 gennaio 2015 ad oggi sono sbarcati nelle nostre coste e di questi circa 700 sono minori’. ‘Sono quindi molte le questioni su cui chiediamo un impegno preciso del governo per rafforzare, nell’ambito dell’intesa Stato Regioni siglata il 10 luglio 2014, gli interventi inerenti i minori, in particolare è necessario: definire standard di prima accoglienza per garantire a ciascun minore, cure, supporto e protezione adeguate, a partire dal rispetto della normativa vigente relativa ai tempi di permanenza nei centri di primissima accoglienza; uniformare le procedure di identificazione ed accertamento dell’età, con particolare attenzione alla verifica dell’autenticità del rapporto familiare nel caso di minori accompagnati da adulti; disporre meccanismi di tracciabilità per i minori che arrivano nel nostro territorio; e, in ultimo, adempiere, in tempi rapidi, ai pagamenti dovuti dallo Stato a diverse comunità della Sicilia, Campania, Puglia, che stante il permanere dello stato di insolvenza, vedono messa a rischio la loro stessa esistenza con il conseguente venir meno di un presidio quanto mai essenziale nella lotta per l’eradicazione del fenomeno. La situazione impone tempi stringenti, un Piano di Azione nazionale di forte contrasto non è più rinviabile’; conclude Mattesini.
‘La tratta degli esseri umani – denuncia Mattesini – è una piaga invisibile, tra i fenomeni criminali internazionali più diffusi e redditizi. Un crimine che porta in Italia migliaia di ragazzi provenienti da terre disagiate ed in guerra, nonché da Paesi Europei, molti dei quali reclutati nei Paesi di origine e trasportati in Italia contro la loro volontà.
‘I dati sono allarmanti: secondo Eurostat sono circa 5,5 milioni i bambini che nel mondo sono oggetto di adozioni illegali, sfruttamento sessuale e lavorativo, riduzione in schiavitù. Per l’Italia Save the Children, nel dossier ‘Piccoli schiavi invisibili’ presentato nell’agosto 2014, denuncia, nel triennio 2010-2012, di ben 6.572 il numero delle persone vittime di tratta, di cui il 15% bambini, pari al 22% delle vittime europee; e per il Ministero degli Interni i minori stranieri presenti nel territorio nazionale sono alla data del 31 dicembre 2014 circa 14.243 e di questi oltre 3.00 sono irreperibili. Cifre a cui vanno aggiunti più di 6000 migranti che dal 1 gennaio 2015 ad oggi sono sbarcati nelle nostre coste e di questi circa 700 sono minori’. ‘Sono quindi molte le questioni su cui chiediamo un impegno preciso del governo per rafforzare, nell’ambito dell’intesa Stato Regioni siglata il 10 luglio 2014, gli interventi inerenti i minori, in particolare è necessario: definire standard di prima accoglienza per garantire a ciascun minore, cure, supporto e protezione adeguate, a partire dal rispetto della normativa vigente relativa ai tempi di permanenza nei centri di primissima accoglienza; uniformare le procedure di identificazione ed accertamento dell’età, con particolare attenzione alla verifica dell’autenticità del rapporto familiare nel caso di minori accompagnati da adulti; disporre meccanismi di tracciabilità per i minori che arrivano nel nostro territorio; e, in ultimo, adempiere, in tempi rapidi, ai pagamenti dovuti dallo Stato a diverse comunità della Sicilia, Campania, Puglia, che stante il permanere dello stato di insolvenza, vedono messa a rischio la loro stessa esistenza con il conseguente venir meno di un presidio quanto mai essenziale nella lotta per l’eradicazione del fenomeno. La situazione impone tempi stringenti, un Piano di Azione nazionale di forte contrasto non è più rinviabile’; conclude Mattesini.