‘La soddisfazione per l’approvazione di questo disegno di legge, di cui sono prima firmataria, è pari alla convinzione di aver contributo a colmare lo iato oggi esistente tra il peso politico delle donne e la loro proiezione pubblica, che se in parte superato nelle Aule parlamentari, nei consigli comunali, nei board aziendali, nelle ultime consultazioni europee è ancora ben lungi dall’essere colmato nei Consigli regionali’. Lo afferma nella dichiarazione di voto la senatrice Pina Maturani, vicepresidente del gruppo Pd prima firmataria del Ddl che garantisce la parità della rappresentanza di genere nei consigli regionali.
‘Le donne – sottolinea Maturani – non sono un soggetto debole e sopratutto non devono più dimostrare nulla nell’agone politico, tutt’altro, lo testimoniano la nostra quotidiana affermazione di talento, sapere e competenze; l’autorevolezza con cui ricopriamo incarichi di responsabilità politica in Italia, come anche in teatri internazionali, in misura sempre più crescente. Il punto è che a questa forza non è corrisposta, per lunghi decenni, un’adeguata proiezione pubblica’.
‘Un dato – aggiunge – non più accettabile, anche alla luce del percorso di Riforme istituzionali che questo Parlamento ha intrapreso, dove il Senato della Repubblica che si va delineando sarà composto per la maggior parte da consiglieri Regionali. Ed è proprio di fronte a questo percorso, che si fa stringente l’esigenza di assicurare una rappresentanza di genere equilibrata. Perché la cultura di un popolo la si fa anche con le sue leggi, leggi che scolpiscano e garantiscano la pienezza di un diritto e al legislatore spetta il compito di ridisegnare gli spazi di uno Stato di diritto e li ridisegna a misura di due, i due soci fondatori del genere umano’, conclude Maturani.
‘Le donne – sottolinea Maturani – non sono un soggetto debole e sopratutto non devono più dimostrare nulla nell’agone politico, tutt’altro, lo testimoniano la nostra quotidiana affermazione di talento, sapere e competenze; l’autorevolezza con cui ricopriamo incarichi di responsabilità politica in Italia, come anche in teatri internazionali, in misura sempre più crescente. Il punto è che a questa forza non è corrisposta, per lunghi decenni, un’adeguata proiezione pubblica’.
‘Un dato – aggiunge – non più accettabile, anche alla luce del percorso di Riforme istituzionali che questo Parlamento ha intrapreso, dove il Senato della Repubblica che si va delineando sarà composto per la maggior parte da consiglieri Regionali. Ed è proprio di fronte a questo percorso, che si fa stringente l’esigenza di assicurare una rappresentanza di genere equilibrata. Perché la cultura di un popolo la si fa anche con le sue leggi, leggi che scolpiscano e garantiscano la pienezza di un diritto e al legislatore spetta il compito di ridisegnare gli spazi di uno Stato di diritto e li ridisegna a misura di due, i due soci fondatori del genere umano’, conclude Maturani.