“Bruciare le bandiere di stati democratici, dei loro presidenti, dell’organizzazione che garantisce la sicurezza all’Italia e all’Europa, della stessa Unione europea e’ un gesto molto grave, che nulla ha a che vedere col legittimo – e in qualche caso condivisibile – dissenso nei confronti di governi o esponenti istituzionali”. Lo dichiara Marco Meloni, senatore del partito Democratico. “Si confermano le perplessita’ nei confronti di una manifestazione alla quale il Pd ha fatto molto bene a non aderire. Infatti, pur con l’utilizzo di una parola del tutto condivisibile – pace – la manifestazione era basata su una piattaforma che allontana l’Italia e l’Europa dalla capacità di garantire la propria sicurezza e di poter operare concretamente per la pace. Per farlo occorrono investimenti, strumenti finanziari e operativi comuni per dotare l’UE di una sicurezza autonoma, e garantire così – attraverso la deterrenza, la diplomazia e il rispetto del diritto internazionale, del multilateralismo e delle sue istituzioni – di operare concretamente per una pace che, a partire dall’Ucraina e dal Medio Oriente, deve essere giusta e duratura, rispettosa dei diritti umani e del diritto all’autodeterminazione dei popoli. Al contempo, occorre mantenere dialogo e rispettoso confronto con quanti, nel mondo associativo e tra le stesse forze del centrosinistra, nutrono genuinamente una diversa visione del modo di contribuire all’obiettivo del superamento pacifico dei conflitti in atto, sempre più numerosi e minacciosi per l’ordine internazionale, e ribadire le responsabilità del governo italiano nella scelta di nazionalizzare le politiche europee per la difesa e le sue complicità con quanti agiscono ormai costantemente in violazione del diritto internazionale.”


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