“Oggi celebriamo, a 101 anni dal suo rapimento e dal suo assassinio, la memoria di Giacomo Matteotti, definito più volte dal Presidente Mattarella un ‘martire della democrazia’. Matteotti deve essere considerato uno dei padri della democrazia italiana, un esempio per i giovani, un riferimento insostituibile rispetto alla definizione del lavoro parlamentare, del coraggio, dell’autonomia di giudizio, dell’intransigenza, della verità che devono guidare chi si trovi a rappresentare il popolo italiano nel Parlamento”. Così il Senatore del Partito Democratico Marco Meloni, intervenuto in rappresentanza del Senato in occasione della cerimonia con cui questa mattina è stato ricordato a Roma Giacomo Matteotti.
“Matteotti e Mussolini, la vittima e il carnefice, erano ben consapevoli della posta in gioco, quando il primo, il 30 maggio del 1924, pronunciò quel durissimo discorso nell’Aula di Montecitorio, per denunciare le violenze della campagna elettorale e sostenere l’invalidità delle elezioni. I fatti che seguirono sono noti, come è nota la definitiva torsione autoritaria che assunse il regime” e, aggiunge il Senatore dem, “Matteotti e la sua tragica vicenda parlano anche dell’oggi: ci descrivono l’inestricabile legame tra il fascismo e tutte le ideologie totalitarie e autoritarie, la violenza e il sopruso; ci descrivono la sacralità e la centralità del Parlamento quale luogo dell’espressione della volontà popolare, che deve essere libera perché vi sia reale democrazia; ci richiamano alla necessità difendere e rafforzare i presìdi della democrazia liberale – lo Stato di diritto, la stampa libera, l’equilibrio tra i poteri – in un momento in cui, anche nelle più consolidate democrazie, essi vengono messi in discussione. Per questo, ricordare Matteotti ci fa riflettere sul passato, ma soprattutto ci guida nel presente ed è uno orientamento per il futuro”, conclude il Questore di Palazzo Madama.