«Registriamo la disponibilità del Governo a impegnarsi per risolvere la crisi Portovesme; si tratta comunque di una risposta certamente assai tardiva e insufficiente». Questo il duro attacco del Senatore sardo del PD Marco Meloni, dopo aver partecipato all’incontro del tavolo di crisi sulla vicenda Glencore tenutosi oggi al MIMIT. «La convocazione di oggi arriva dopo mesi di immobilismo e indifferenza, nonostante negli uffici ministeriali la vertenza fosse aperta da tempo. Speriamo che perlomeno l’unità delle istituzioni, testimoniata oggi dalla presenza, accanto ai rappresentanti dei lavoratori, della presidente della Regione Alessandra Todde, degli assessori Emanuele Cani e Desirè Manca e di una rappresentanza del Consiglio Regionale, possa impedire un disastro produttivo, industriale e sociale, che – se venisse realizzato il disegno prospettato ancor oggi dall’aziende – porterebbe alla perdita di oltre 1.000 posti di lavoro. L’Italia ha bisogno di una strategia industriale coerente e di ampio respiro, che il Governo si è dimostrato totalmente incapace di elaborare».
Prosegue il Senatore Meloni: «La priorità deve ora essere la salvaguardia della produzione a Portovesme e la tutela di ogni singolo posto di lavoro. Ma deve essere chiaro che non basta mettere una pezza temporanea: servono investimenti e un vero rilancio industriale per la Sardegna e per l’Italia intera. È inaccettabile pensare che il Governo, dopo aver varato un provvedimento frettoloso e non coordinato sulle materie prime critiche, possa rimanere ora passivo di fronte al rischio concreto di chiusura di uno stabilimento strategico per la metallurgia dei non ferrosi, cruciale per l’industria nazionale. I lavoratori di Portovesme hanno il diritto di ricevere pieno sostegno in questo momento critico», conclude il parlamentare dem.