‘Il nuovo calendario dei lavori del Senato prevede che da martedì in poi si lavori alla riforma per dodici ore al giorno compresi il sabato e la domenica. E’ legittimo il sospetto che un tale affollamento dei lavori d’aula scoraggi il confronto sereno e di merito, confronto che sarebbe indispensabile. La fretta, pure comprensibile dopo anni di dibattiti, non può e non deve portare a una riforma incoerente o pasticciata’. Lo dichiara il senatore del Pd Corradino Mineo.
‘Tuttavia il gruppo di senatori del Pd, che ha sostenuto la proposta Chiti per un Senato eletto direttamente dai cittadini – continua – ha votato a favore di tale calendario. Per provare una volta di più che i cosiddetti ‘dissidenti’ non gettano, e non hanno mai gettato, sassi sui binari della riforma, né hanno fatto, né faranno, ostruzionismo. Desideriamo, invece, un confronto sul merito della riforma. Siamo preoccupati – conclude Mineo – perché il testo in esame ci sembra carente e perché finora ci pare sia mancata la volontà del governo di accettare il confronto sul modo di elezione della camera alta, sulla riduzione del numero dei deputati, sul rapporto tra modifiche al sistema parlamentare e nuove leggi elettorali’.