«I sassi sul binario Renzi se li è messi da solo. Faranno una riforma autoritaria a loro insaputa…». Corradino Mineo, sulle barricate con almeno altri dodici senatori dem, dichiara che c`è bisogno del voto palese perché il dissenso resti a verbale.
 Mineo, condivide l`ostruzionismo?
«Io non l`avrei fatto. Oltretutto con questa valanga di emendamenti si butta la palla in tribuna. Però i macigni sul percorso delle riforme li ha creati Renzi con la trattativa tra governo-Pd e Forza Italia-Calderoli. Se avesse ascoltato il comune sentire di Palazzo Madama per un nuovo Senato elettivo, in trenta giorni la riforma sarebbe stata votata. Noi, il gruppetto Chiti, Casson, Tocci, Mucchetti, abbiamo presentato sessanta emendamenti per una perdita di tempo di 4 ore al massimo. La nostra posizione è chiara, mi è sembrata debole la posizione di chi difende quel disegno di legge, debole mi è parsa la Finocchiaro».
E il ministro Maria Elena Boschi?
Boschi è chiara. Ha detto: ‘Avete fallito per trent`anni, ora lasciateci fare’. Ed è vero che per trent`anni non si è cavato un ragno dal buco. Però da Anna Finocchiaro mi sarei aspettato una risposta più impegnata, non così debole e elusiva».
Dove è stata elusiva Finocchiaro?
«Su molti punti di merito. Inoltre se passa l`Italicum chi prende il premio di maggioranza può gettare una Opa sulla presidenza della Repubblica. Finocchiaro ha detto che dopotutto era previsto così dalla bozza Violante, ma chissenefrega…».
 Boschi giudica una ‘bugia’, una ‘allucinazione’ l`accusa di autoritarismo che questa riforma porterebbe con sé? Lei conferma l`accusa?
«Nessuno di noi ha mai detto che Renzi o Boschi abbiano pulsioni autoritarie. Resta il fatto che il risultato di questa riforma può essere una torsione autoritaria. I1 capo del governo otterrà un forte premio di maggioranza, godrà di regolamenti in Costituzione che lo favoriscono e potrà determinare il nome del presidente della Repubblica. In nessun paese europeo il premier ha un potere come quello che si configurerebbe tra Italicum e nuovo Senato».
Ma alla fine lei chiede il voto segreto?
 «Sulla questione delle libertà della persona, di cui secondo noi dovrebbe occuparsi il nuovo Senato, sono favorevole al voto segreto. Ma sull`elezione popolare dei nuovi senatori, no: il voto deve essere palese. Deve restare a verbale chi è contrario a che un pezzo di ceto politico elegga un pezzo di ceto politico. Quindi figuriamoci se voglio andare al voto segreto».