Le frasi dello scandalo risalgono alla sera prima, quando Corradino Mineo ad un dibattito se ne esce così a proposito della Boschi e di Renzi: la ministra «è la conseguenza della parità di genere, una gran bella ragazza, viene bene in tv quindi è sicura di sé. È intelligente, è secchiona e ha studiato più di Matteo, anche se non ci vuole molto. Si è convinta che poteva fare tutto, ma non è assolutamente in grado». Il premier «è un ragazzino autistico che vorresti proteggere perché tante cose non le sa, però se lo metti a ragionare di politica suona, come un bambino che ti risolve un’equazione difficilissima». Va da sé che ieri, presente in sala all’Ergi-fe, Mineo’si sia beccato una reprimenda da Renzi, durissimo contro chi «ha offeso migliaia di famiglie: toccate pure me, ma giù le mani dai disabili».
Mineo, come l’ha presa?
«Ha pienamente ragione Renzi, sono addolorato per quelle frasi infelici che mi sono uscite in un momento di stanchezza, chiedo scusa a lui, alla Boschi e alle famiglie che hanno bambini autistici».
E sul nodo delle riforme?
«La fine del bicameralismo perfetto la voglio anche io e non ho fatto nulla per ritardare le riforme. E l’attacco a me serve per non confrontarsi nel merito con gli altri senatori, insomma per eludere il problema».
Come voterà in aula?
«Vediamo. Si dice che non siamo fedeli a un testo del governo e non si sa quale sia il
testo».
Mineo, come l’ha presa?
«Ha pienamente ragione Renzi, sono addolorato per quelle frasi infelici che mi sono uscite in un momento di stanchezza, chiedo scusa a lui, alla Boschi e alle famiglie che hanno bambini autistici».
E sul nodo delle riforme?
«La fine del bicameralismo perfetto la voglio anche io e non ho fatto nulla per ritardare le riforme. E l’attacco a me serve per non confrontarsi nel merito con gli altri senatori, insomma per eludere il problema».
Come voterà in aula?
«Vediamo. Si dice che non siamo fedeli a un testo del governo e non si sa quale sia il
testo».