“Trovo agghiaccianti le parole di Salvini di queste ore, trovo spaventosa l’idea di società e di umanità che descrivono. Un uomo ha sparato e ucciso un altro uomo. È una tragedia, prima dei giudizi dovrebbe prevalere il cordoglio per la vittima, il dolore di fronte a una tragedia. Invece no! Nel mondo leghista viene prima il bisogno di difendere uno che è dei loro, di giustificarlo a prescindere, di presentarlo come una vittima o come un eroe. Sparisce la cosa più importante: che è morta una persona invece ci si affanna a raccontarla come un pregiudicato, mentalmente instabile, uno straniero, come se quella vita valesse meno. Ma che idea di Paese e di convivenza ha chi implicitamente spiega che se un laureato, legittimamente armato, spara ad un barbone di origine marocchina che disturba, deve avere per forza ragione?Laurea, censo e appartenenza politica lo mettono in una condizione di superiorità morale che lo giustifica. Sono sicuro che chi ha ucciso oggi sta soffrendo, ha meno certezze di Salvini e forse si è pentito di girare armato e di aver impugnato quella pistola. Ma il leader leghista sceglie di giustificare e spiegare anziché riflettere su cosa c’è di sbagliato nell’idea della sicurezza fai da te che tanto gli piace, ma che provoca tragedie e disegna una società in cui c’è più paura, meno sicurezza e la vita vale di più o di meno a seconda della storia delle persone”. Così su Facebook Franco Mirabelli, vice presidente dei senatori del Pd