Il neo commissario del Pd casertano, Franco Mirabelli, senatore milanese con studi alla Bocconi, chiama tutti a raccolta: «È l`ora della responsabilità», dice. E sulle primarie lascia aperta ogni ipotesi: «Se valuteremo che sono un problema e non un`opportunità, allora verificheremo altre strade. L`obiettivo è vincere le elezioni».
Commissario Mirabelli, che idea si è fatto del Pd casertano a quattro giorni dalla sua nomina?
«Vengo nel weekend (domani, ndr) per incontrare i dirigenti locali e seguire l`andamento delle primarie di Aversa. Non voglio imporre nulla, ma credo che dobbiamo impegnarci per creare un clima di responsabilità. Una responsabilità che si devono assumere tutte le componenti e i dirigenti, sapendo che l`obiettivo è vincere le elezioni. Non si va da nessuna parte se non c`è l`unità del Pd. Partiamo dunque dal costruire le condizioni per stare insieme davvero, al di là delle differenze che sono già emerse aspramente. Adesso è l`ora della responsabilità da parte di tutti. La priorità non è vincere dentro il partito ma far vincere il partito alle elezioni. A Caserta e in provincia c`è la possibilità di ottenere un risultato importante, considerate anche le difficoltà del
centrodestra. Ma dobbiamo mettere in campo una proposta vera di discontinuità su cui aggregare le forze della città».
Prima però c`è il nodo delle primarie nel capoluogo. Per ora sono slittate al 20 marzo, ma chi deciderà se si fanno o no? Il commissario o l`assemblea?
«Intanto non aveva senso fare le primarie domenica prossima in un quadro di scontro, con un solo candidato di fatto rimasto in campo. Avrebbero avuto un effetto negativo, avvitandoci su una discussione che non aiuta. I
quindici giorni di rinvio servono per avere modo, anche con l`assemblea cittadina, di affrontare il tema e verificare le scelte da fare. Non escludo niente».
Non esclude neppure il superamento delle Primarie?
«Se insieme all`assemblea cittadina valuteremo che le primarie diventano un problema più che un`opportunità, allora dovremo verificare se ci sono altre strade per creare le condizioni migliori per vincere le amministrative. Non vengo ad alimentare una competizione dentro il partito, a me interessa che il Pd esprima il candidato più
forte per vincere, il modo lo vedremo».
Lei non sarà un uomo solo al comando, con chi dialogherà in particolare?
«Il mio ruolo è aiutare, tenere la barra ferma sull`obiettivo di vincere le elezioni. È evidente che Caserta è una realtà complicata, ma voglio dare la garanzia ai cittadini casertani che lavoreremo per la discontinuità vera rispetto al passato e per rappresentare la parte migliore, quella che considera la legalità questione fondante di qualunque progetto politico. Parlerò con tutti, non a caso parto dal territorio e ho scelto di essere ad Aversa domenica».
La sua storia e il suo ruolo di capogruppo in commissione Antimafia sono garanzia di impegno per la legalità. Nel partito sono tante le questioni aperte, da ultimo sono esploso i problemi sul tesseramento.
«Credo di essere stato scelto per l`esperienza politica che ho maturato. Sicuramente il lavoro in Antimafia mi aiuta a capire meglio alcune cose e a poter garantire che il Pd sia promotore di un progetto per la città con al
centro la legalità. Questo non vuol dire che doveva arrivare Mirabelli, ci mancherebbe. Penso che a Caserta ci siano energie forti e la stragrande maggioranza del Pd casertano sia fatto di persone che sono baluardo di legalità. Nel contempo, però, è anche vero che ci sono alcune vicende aperte, come le verifiche in corso sul
tesseramento, che durano da troppo tempo. Faremo chiarezza su tutto».


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