«Abbiamo messo in campo candidature di rinnovamento e un controllo di legalità elevato sulle liste, grazie a
prefettura e forze dell`ordine, gettando le basi di una nuova stagione per la provincia di Caserta, guidata dai sindaci di centrosinistra, dopo il crollo del centrodestra e mentre le inchieste della magistratura stanno ripulendo
le pubbliche amministrazioni». Dopo la presentazione delle liste nei Comuni al voto è più sereno il commissario provinciale del Pd, il senatore Franco Mirabelli, che ha voluto con forza l`approfondimento sulle liste pulite.
Commissario, il controllo delle liste in prefettura cosa haprodotto? Ci sono candidati esclusi?
«Finora, da quello che sappiamo, su nessun candidato sono stati riscontrati problemi. L`azione di controllo è stata
fatta dal Pd anche prima di chiudere le formazioni. Sono felice che la prefettura abbia deciso di verificare tutte
le liste neivari Comuni, avviando controlli sul casellario giudiziario per appurare la veridicità delle autocertificazioni
rispetto ai requisiti della legge Severino. Si tratta di un passo in avanti importante».
E se dovessero emergere altri casi?
«Si tratterebbe di casi che non si potevano verificare prima e sarà garantito il massimo rigore, saranno fuori
anche in corsa o dopo il voto».
Intanto, a partire dalla città di Caserta, avete imbarcato ancora un po` di persone che stavano nel centrodestra, perché?
«Sì, è vero, ma avevamo stabilito di tenere fuori gli assessori che erano stati fmo alla fine con Del Gaudio e
quelli non ci sono. Erano due. E poi abbiamo detto no all`Udc, nel senso che avevamo chiesto di non candidare
quelli della passata amministrazione, ma loro hanno deciso di andare altrove. Nelle nostre liste hanno trovato
qualche posto invece quelli che hanno condiviso solo un pezzo del percorso della vecchia amministrazione,
persone che legittimamente hanno cambiato idea di fronte a un centrodestra esploso».
Non si vince dunque senza i moderati?
«L`alleanza con i moderati è necessaria, sapevamo che poteva avere rischi, così abbiamo portato con noi la
parte migliore che era nel centrodestra».
Nel resto della provincia restano i nodi di Marcianise e Aversa?
«Su Marcianise si sta raccontando una storia assolutamente inventata. La verità è che noi di fronte all`autorevole
disponibilità di Velardi avevamo avviato un percorso di discussione, dopodiché una parte del partito ha
cercato di virare in tutti i modi su Abbate, più in chiave anti-Velardi che altro. La dimostrazione è che oggi intorno
ad Abbate, fmo a ieri capo della sinistra del Pd, si sono aggregati Zinzi e il centrodestra. Sarà la battaglia del
rinnovamento contro le forze che resistono».
Abbate è da considerarsi fuori dal partito?
«Si è posto fuori dal Pd e voglio ribadire un principio: tutti coloro che non sosterranno candidati del Pd sono già
fuori dal partito».
Anche ad Aversa?
«Attorno a Villano si è costruita ora una coalizione ampia, chi voleva far saltare la candidatura non ci è riuscito.
Penso che i nostri candidati Marino a Caserta, Sasso a Sessa, Villano ad Aversa, Velardi a Marcianise, Centore
a Capua e Pappadia a Santa Maria Capua Vetere possano guidare una fase nuova».
Auspica una nuova stagione dei sindaci?
«Una stagione guidata dai sindaci, per questo abbiamo insistito su alcune figure che possono essere la leva su
cui si rifonda il Pd e anche il tessuto provinciale. Su di loro si costruisce una nuova classe dirigente».