‘Ricordo a tutti che come Pd abbiamo fatto campagna elettorale, prima per le politiche e poi per le europee, impegnandoci con gli italiani a cambiare una parte del sistema istituzionale e a riformare la Parte II della Costituzione. Il nostro progetto riformatore, sul quale abbiamo chiesto il voto, comprendeva anche il superamento del bicameralismo perfetto e la creazione di un Senato rappresentativo delle Regioni e delle autonomie locali. Dunque, chi sostiene che la discussione in corso è un capriccio, improvvisamente messo in campo dal Governo per una strana vocazione autoritaria, un’arma di distrazione di massa, non ha ragione’. Lo ha detto il senatore del Pd Franco Mirabelli nel suo intervento nell’Aula del Senato sul ddl di riforma costituzionale. ‘Non è una volontà decisionista dire – ha proseguito Mirabelli – che questo è il tempo, non ne avremo altro per fare le riforme. In questo Paese la democrazia non è messa in pericolo dalle riforme costituzionali, ma sarà in pericolo se non si faranno le riforme. Ai gruppi di Sel e di M5s dico: la nostra democrazia non è in salute. La distanza tra politica e cittadini, la perdita di credibilità delle istituzioni, la sfiducia che la crisi ha aggravato: sono questi i rischi che corre la nostra democrazia. E a questo servono le riforme. Il testo licenziato dalla Commissione è largamente condivisibile e può essere migliorato sul referendum e sull’elezione del Presidente della Repubblica, per questo ho firmato l’emendamento Gotor che estende anche ai parlamentari europei la platea degli elettori. Ma non dobbiamo avere paura di cambiare: lavoriamo ancora nei prossimi giorni in quest’Aula, ma questo è il tempo delle riforme’.

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